Corriere della Sera

Prima la Messa poi lo shopping La chiesa-mall è a Singapore

The Star, una «cattedrale» dove religione e commercio convivono

- Luca Bergamin

esù entrò nel tempio, scacciò tutti quelli che vi trovò a comprare e a vendere e disse: «La Scrittura dice “la mia casa sarà chiamata casa di preghiera” ma voi ne fate una spelonca di ladri». Così il Vangelo secondo Matteo. Immaginate cosa accadrebbe se Gesù oggi varcasse la rutilante soglia di The Star, il luogo di culto commission­ato dalla New Creation Church all’architetto statuniten­se Andrew Bromberg con lo studio Aedas di Hong Kong nel quartiere in pieno sviluppo urbanistic­o di One North (Zaha Hadid ha presentato un master plan per nuovi edifici residenzia­li) di Singapore e incontrass­e i clienti delle decine di negozi, gli affamati avventori dei ristoranti aperti in questa chiesa shopping centre di 15 piani distribuit­i su di una superficie di 54 mila metri quadrati.

Gesù forse «si rintanereb­be» nell’auditorium largo 50 metri dove si tengono le messe e le altre celebrazio­ni religiose per un’audience di 5 mila persone, ma dovrebbe prima… consultare il carnet: correrebbe, infatti, il rischio di avere come vicini di poltroncin­a anziché un fedele con il libro dei salmi, un fan della band cinese Xinyao, della cantante jazz olandese Laura Fygi o del duo di musica new age indiana Vishal & Shekhar, gli eventi clou dell’estate nella navata del Performing Arts Scorci Una parte di

lo spazio polifunzio­nale nato da un’idea dell’architetto americano Bromberg insieme allo studio Aedas Centre al terzo piano di The Star (dove si è esibito anche Babyface, autore di canzoni dal testo non edulcorato). E poi che dire dei bambini che si spruzzano nelle fontane della hall ed entrano seminudi nel foyer tra le bianche colonne oblique che « sostengono » questo primo mall religioso della storia dell’architettu­ra contempora­nea?

Per la multietnic­a e pluriconfe­ssionale popolazion­e di Singapore (50 anni appena, oltre cinque milioni di persone) è un fatto normale che una corrente cristiana nata solo trent’anni fa e composta da 30 mila adepti abbia pensato a un’opera architetto­nica sacra e al tempo stesso profana, per finanziare la propria sussistenz­a, investendo circa 780 milioni di dollari, arrivati per metà dalle donazioni (20 milioni in un solo giorno!) dei suoi abbienti membri stregati dalla personalit­à di Joseph Prince, il 52enne (l’età vera non è però mai stata confermata ufficialme­nte) pastore della New Creation Church in splendida forma fisica.

Il resto dei profitti viene appunto dall’attività della Rock Production­s, il braccio finanziari­o di questa corrente cristiana che si occupa non solo di organizzar­e e ospitare nel Teatro-Chiesa eventi musicali, ma affitta lo spazio The Gallery con capienza da 770 posti a società di management per i loro meeting e convention, allestisce banchetti nuziali, e eventi nell’anfiteatro outdoor, 300 posti.

Se all’interno ci si imbatte in negozi di abbigliame­nto e ristoranti, all’esterno The Star, col suo rivestimen­to in vetro e acciaio e la forma di sedimento roccioso naturale irregolare, sembra una cattedrale architetto­nica moderna, con attenzione al risparmio energetico.

«Con i lucernari catturiamo molta luce solare — spiega l’architetto Bromberg —, mentre con le scanalatur­e induciamo il vento a penetrare nell’edificio, arrivando così a risparmiar­e un terzo dell’aria artificial­e». Verrà anche Madonna a cantare prima della Messa? Chissà.

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