Pop Vicenza fa pulizia nei conti Maxi-aumento da 1,5 miliardi
Dopo l’ispezione della Bce l’istituto chiude il primo semestre in rosso per 1,05 miliardi
Francesco Iorio non fa sconti. Il nuovo amministratore delegato della Banca Popolare di Vicenza ha firmato una semestrale che evidenzia un risultato negativo per 1.053 milioni di euro. Oltre un miliardo di perdita nei primi sei mesi dell’anno che rendono necessaria una nuova operazione di rafforzamento patrimoniale, fino a un massimo di un miliardo e mezzo di euro, che andrà a realizzarsi dopo la necessaria approvazione da parte dell’assemblea straordinaria dei soci, convocata presumibilmente tra fine ottobre e Natale. L’aumento vero e proprio andrà poi a realizzarsi nel corso del primo trimestre del 2016.
Parte significativa del nuovo rosso della Vicenza – che si aggiunge ai 44 milioni di perdita del 2013 e agli 823 milioni di perdita del 2014 – è da ricondurre a rettifiche di valore sui crediti, svalutati per complessivi 703 milioni di euro. È qui che si nota la determinazione del nuovo management: nel primo trimestre dell’anno le rettifiche ammontavano a 157 milioni. L’operazione contabile ha permesso di dare un primo impulso di solidità alla banca, elevando l’indice di copertura dei crediti deteriorati dal 35,1 per cento, registrato lo scorso 31 dicembre, all’attuale 39,6 per cento. Sostanzioso anche il ritocco sugli avviamenti, l’impairment è ammontato a 269 milioni di euro.
Questa pressione sui crediti e sugli avviamenti, avvenuta secondo le strette indicazioni della Banca centrale europea, hanno portato l’indicatore Cet1 della Popolare di Vicenza a scivolare dal 10,44 per cento di gennaio all’attuale 6,81 per cento. In particolare, è stato applicato un «filtro prudenziale» pari a 622,2 milioni di euro dopo le risultanze dell’ispezione della Bce conclusasi a maggio, le cui attività ricognitive all’interno del capitale hanno evidenziato la non completa computabilità di alcuni elementi che compongono il capitale primario di classe 1. Ovvero, il finanziamento dell’aumento di capitale del 2014 ad alcuni soci, pur valido ai fini civilistici, non è stato ritenuto valido dai tecnici della Bce. L’importo dei finanziamenti erogati e correlati all’aumento dello scorso anno ammontano a complessivi 974,9 milioni di euro. Da qui il pesante rosso semestrale e la necessità di riaprire per il terzo anno consecutivo il libro soci. Non solo, Iorio metterà mano anche a un nuovo piano industriale, ritoccando sostanzialmente quello in essere, sulla base del mutato contesto e delle nuove esigenze della vigilanza europea: lo presenterà al consiglio di amministrazione forse già nella seduta di martedì 1 settembre.
Al di là della pulizia di bilancio e della nuova operazione sul capitale, da Vicenza arrivano anche risultati positivi sul fronte della gestione commerciale: le commissioni nette sono aumentate del 15,7 per cento a 170 milioni di euro e la clientela complessiva del gruppo è aumentata di circa 30 mila unità (+2,2 per cento rispetto a inizio anno). Stabile la liquidità (2,5 miliardi a tre mesi), con l’indicatore Lcr superiore ai requisiti imposti dagli accordi di Basilea3 per il 2015.