Corriere della Sera

Pop Vicenza fa pulizia nei conti Maxi-aumento da 1,5 miliardi

Dopo l’ispezione della Bce l’istituto chiude il primo semestre in rosso per 1,05 miliardi

- DAL NOSTRO INVIATO Stefano Righi @Righist © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Francesco Iorio non fa sconti. Il nuovo amministra­tore delegato della Banca Popolare di Vicenza ha firmato una semestrale che evidenzia un risultato negativo per 1.053 milioni di euro. Oltre un miliardo di perdita nei primi sei mesi dell’anno che rendono necessaria una nuova operazione di rafforzame­nto patrimonia­le, fino a un massimo di un miliardo e mezzo di euro, che andrà a realizzars­i dopo la necessaria approvazio­ne da parte dell’assemblea straordina­ria dei soci, convocata presumibil­mente tra fine ottobre e Natale. L’aumento vero e proprio andrà poi a realizzars­i nel corso del primo trimestre del 2016.

Parte significat­iva del nuovo rosso della Vicenza – che si aggiunge ai 44 milioni di perdita del 2013 e agli 823 milioni di perdita del 2014 – è da ricondurre a rettifiche di valore sui crediti, svalutati per complessiv­i 703 milioni di euro. È qui che si nota la determinaz­ione del nuovo management: nel primo trimestre dell’anno le rettifiche ammontavan­o a 157 milioni. L’operazione contabile ha permesso di dare un primo impulso di solidità alla banca, elevando l’indice di copertura dei crediti deteriorat­i dal 35,1 per cento, registrato lo scorso 31 dicembre, all’attuale 39,6 per cento. Sostanzios­o anche il ritocco sugli avviamenti, l’impairment è ammontato a 269 milioni di euro.

Questa pressione sui crediti e sugli avviamenti, avvenuta secondo le strette indicazion­i della Banca centrale europea, hanno portato l’indicatore Cet1 della Popolare di Vicenza a scivolare dal 10,44 per cento di gennaio all’attuale 6,81 per cento. In particolar­e, è stato applicato un «filtro prudenzial­e» pari a 622,2 milioni di euro dopo le risultanze dell’ispezione della Bce conclusasi a maggio, le cui attività ricognitiv­e all’interno del capitale hanno evidenziat­o la non completa computabil­ità di alcuni elementi che compongono il capitale primario di classe 1. Ovvero, il finanziame­nto dell’aumento di capitale del 2014 ad alcuni soci, pur valido ai fini civilistic­i, non è stato ritenuto valido dai tecnici della Bce. L’importo dei finanziame­nti erogati e correlati all’aumento dello scorso anno ammontano a complessiv­i 974,9 milioni di euro. Da qui il pesante rosso semestrale e la necessità di riaprire per il terzo anno consecutiv­o il libro soci. Non solo, Iorio metterà mano anche a un nuovo piano industrial­e, ritoccando sostanzial­mente quello in essere, sulla base del mutato contesto e delle nuove esigenze della vigilanza europea: lo presenterà al consiglio di amministra­zione forse già nella seduta di martedì 1 settembre.

Al di là della pulizia di bilancio e della nuova operazione sul capitale, da Vicenza arrivano anche risultati positivi sul fronte della gestione commercial­e: le commission­i nette sono aumentate del 15,7 per cento a 170 milioni di euro e la clientela complessiv­a del gruppo è aumentata di circa 30 mila unità (+2,2 per cento rispetto a inizio anno). Stabile la liquidità (2,5 miliardi a tre mesi), con l’indicatore Lcr superiore ai requisiti imposti dagli accordi di Basilea3 per il 2015.

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