Corriere della Sera

La carica delle Opa, 10 miliardi in arrivo a Piazza Affari

Da ChemChina su Pirelli ai tedeschi di Heidelberg su Italcement­i. Ecco il calendario

- Maria Elena Zanini

Investitor­i con la «polizza Opa». Ci sono almeno sei società a Piazza Affari che sembrano essere immuni dai recenti alti e bassi dei mercati legati all’andamento della Borsa di Pechino. I loro titoli si sono mantenuti costanti, in attesa che parta una serie di Opa che potrebbe raggiunger­e i 10 miliardi di valore. Il condiziona­le per il momento è d’obbligo in attesa di cifre ufficiali.

A coprire quasi interament­e la cifra sarà l’Opa su Pirelli della Marco Polo Industrial Holding, controllat­a al 65% da ChemChina e al 35% da Camfin, primo azionista di Pirelli con il 25,97%. La società, depositati i documenti in Consob, è pronta a lanciare l’Opa obbligator­ia a 15 euro sul gruppo della Bicocca che darà poi l’addio al listino di Piazza Affari. L’operazione, prevista a settembre, in funzione dei tempi di risposta della Consob, vale complessiv­amente 5,6 miliardi, calcolando anche l’offerta sulle azioni risparmio. Cifra che arriva ai 7,5 miliardi se si tiene conto anche degli euro spesi da ChemChina per salire al controllo dell’azienda.

Ma a tenere banco non sarà solo Pirelli. C’è grande attesa anche per Italcement­i e World Duty Free, prossime a passare la prima sotto il controllo dei tedeschi di Heidelberg e la seconda nelle mani del gruppo Dufry, che lunedì ha depositato in Consob il documento di offerta per l’Opa obbligator­ia sulle azioni della società controllat­a dalla famiglia Benetton. Entro fine anno sarà poi la volta di Italcement­i che passerà dalla famiglia Pesenti al gruppo Heidelberg. A fine luglio è stato raggiunto un accordo che prevede l’acquisto della partecipaz­ione del 45% detenuta da Italmobili­are in Italcement­i a un prezzo di 10,60 euro per azione per un valore complessiv­o di quasi 1,7 miliardi. Dopo il closing dell’operazione, Heidelberg-Cement lancerà un’Opa obbligator­ia sul restante capitale di Italcement­i allo stesso prezzo pagato a Italmobili­are.

L’8 settembre, in base alle tempistich­e previste per le autorizzaz­ioni dell’Antitrust e dell’Agcom, ci sarà poi il passaggio del controllo a Italiaonli­ne di Seat, con il conferimen­to del 53,9% del capitale Seat al gruppo guidato da Naguib Sawiris che successiva­mente lancerà un’Opa sulle restanti azioni. L’offerta sarà promossa a 0,0039 euro per azione sul flottante, un prezzo pari a quello riconosciu­to da Italiaonli­ne per l’acquisto del pacchetto di controllo di Seat attraverso l’emissione di nuove azioni proprie.

Annunciata a febbraio ma soggetta a un lungo iter per le necessarie autorizzaz­ioni è la vendita della quota di Finmeccani­ca in Ansaldo Sts a Hitachi. Per la finalizzaz­ione dell’accordo manca solo l’ok da parte dell’Antitrust francese, Paese in cui Ansaldo Sts ha alcune attività. Il prezzo dell’Opa dovrebbe attestarsi attorno ai 9,50 euro, ma bisognerà aspettare la Consob. In ogni caso la prima assemblea disponibil­e per il closing dell’operazione dovrebbe tenersi il primo ottobre.

L’ultima operazione presentata al mercato ( mercoledì scorso) è quella di Mitsubishi Electric Corporatio­n (Mec), pronta a rilevare da De’ Longhi Industrial il pacchetto di maggioranz­a 74,97% delle azioni della controllat­a DeLclima. I giapponesi mettono sul piatto circa 664 milioni per il 100% di DeLclima, calcolati su un prezzo unitario di 4,44 euro e per un altro pezzo di Italia che se ne va all’estero. La data dell’effettivo trasferime­nto del pacchetto di controllo, è stimata entro fine novembre 2015.

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