Rita Rusic: i drammi dell’Istria nel mio primo film da regista
«Il vento è come il destino: arriva e cambia tutto. In questo film è protagonista la bora, che parte dalla Polonia a spazzare Trieste». E tra Polonia, Germania, Carso e la sua natia Istria, Rita Rusic girerà il suo primo film da regista, I giorni del vento, basato su una storia vera di famiglia.
« La vicenda data 1944, ai tempi dell’occupazione tedesca dell’Istria. Ed è quella del grandissimo amore, devastato dalla guerra ma mai estinto, della mia prozia Antonia, carismatica, mitizzata in famiglia, che allora aveva 36 anni», spiega Rusic. Che da produttrice ( I giorni del vento è prodotto dalla sua Arella Film) ha affidato la sceneggiatura a Umberto Contarello «non solo perché ha sceneggiato La grande bellezza, ma perché viene dall’Est come me», e a Sara Mosetti.
Gli attori: «Mancano conferme. Ma a Venezia — spiega Rusic, che presenterà il progetto nei giorni della Mostra — verrò a cast completo. Io non recito, sarò intenta a dirigere. È una sfida che a 55 anni non mi spaventa: sono stata sempre sul set, dove ho visto molti debutti, da Pieraccioni a Salemme».
Una storia di famiglia, insomma, in cui però Rita Rusic è in disparte. «Antonia non l’ho mai conosciuta. Ma di mio nel film ci sono le emozioni forti. E le separazioni, attorno a cui mi sembra che la mia vita ruoti».
La prima, quella dalle radici istriane: Rusic è nata a Parenzo, ora in Croazia, nel 1960, e la sua famiglia fu tra le ultime a lasciare le zone attribuite alla Jugoslavia. «Stemmo un anno e mezzo in campo profughi; poi i miei genitori mandarono in collegio me e mia sorella Ljerka, e dovetti separarmi anche da loro», continua Rusic.
Altra separazione, quella nel 1999 dall’ex marito Vittorio Cecchi Gori: mediatica, con un assegno di miliardi «solo favoleggiato, non mi è stata assegnata una lira. Pur dopo 18 anni di matrimonio. E poi ho lasciato anche l’Italia: da tre anni sto a Miami» con un nuovo compagno 41enne e una cagnolina .
«No, di questo nel film non c’è nulla, se non il tema del separarsi. Ma quella della zia Antonia è la storia di un grandissimo amore, di quelli che non tutti hanno in una vita e durano per sempre».
Alla domanda se a lei ne sia mai toccato in sorte uno, tace quasi un minuto. E poi risponde no.