Conte fa l’americano e riparte da Pirlo e Giovinco «Balotelli? Porte aperte, se lo meriterà». Tavecchio: «Vorrei Antonio anche dopo l’Europeo»
Settembre è il mese dell’orgoglio azzurro: 30 partite in 29 giorni, dall’Italia dei grandi a quella femminile di Cabrini, passando per il calcio a 5 e il beach soccer. «Un record che è un vanto. La Nazionale, almeno sul piano dell’immagine da esportare nel mondo, è più importante del campionato » , gonfia il petto il presidente federale Carlo Tavecchio durante la presentazione dell’evento al Foro Italico.
Ma quello appena cominciato è soprattutto l’anno (calcistico) di Antonio Conte, l’uomo dei tre scudetti consecutivi alla Juventus, arrivato in Federcalcio con l’intenzione di riportare l’azzurro al centro del Movimento e adesso, dopo qualche cocente delusione, concentrato sul reale obiettivo del suo mandato: qualificarsi per l’Europeo 2016. «E una volta a Parigi spero che ci dia la possibilità di ben figurare», gli ricorda affettuoso Tavecchio.
Il presidente e il c.t. hanno un legame molto forte che le difficoltà hanno reso più solido.
C.t. Antonio Conte, 46 anni, da 1 anno allenatore azzurro (Ansa) Conte, durante il suo primo anno complicato, ha pensato alle dimissioni di tanto in tanto. È stato Tavecchio a farlo desistere. E solo Tavecchio potrebbe indurlo a rivedere la sua ferma intenzione di tornare al vecchio mestiere di allenatore in una squadra di club. Il presidente coltiva la speranza di convincerlo a proseguire per altre due stagioni, sino al Mondiale di Russia, l’avventura sulla panchina azzurra. Il corteggiamento è cominciato da tempo, discreto ma martellante. I soldi, del resto, ci sono. L’accordo con Puma, che collabora al pagamento dell’oneroso stipendio del c.t., è valido quattro anni e ciò significa che la Federazione, senza svenarsi, ha la possibilità di offrire un ingaggio da 4 milioni netti al futuro commissario tecnico. Se Conte dovesse declinare l’invito, Tavecchio può mettersi alla finestra per un big. «Ma vorrei continuare con Antonio, anche se non dovesse vincere l’Europeo», assicura il presidente. Più chiaro di così non potrebbe essere. E la stessa Puma vota Conte.
L’allenatore azzurro, per il momento, pensa alla sua missione. Stasera, intorno all’ora di cena, diramerà le convocazioni per il doppio ravvicinato impegno con Malta (il 3 settembre a Firenze) e Bulgaria (il 6 settembre a Palermo), due gare da vincere per viaggiare sicuri verso Parigi. La lista, più o meno, è fatta: «Ripartirò dal gruppo che ha finito la scorsa stagione». La novità più succosa sarà il ritorno di Sebastian Giovinco, che ha conquistato l’America. «Sta tornando quello che era e per noi sarà importante». E dagli Stati Uniti arriverà anche Andrea Pirlo.
Una Nazionale a stelle e strisce che deve combattere l’invasione straniera (165 nella prima giornata di campionato, il 69 per cento), la fuga dei nostri all’estero e la crisi degli attaccanti. A questo proposito, Tavecchio applaude il ritorno di Balotelli: « Nessuno meglio di Conte sa recuperare i giocatori smarriti». Il c.t., per la verità, è assai più prudente. Per adesso Mario la Nazionale continuerà a guardarla in tv, «perché la convocazione bisogna meritarsela. Però le porte non sono chiuse per nessuno». Se Balo cambia può sperare, se non cambia resta a casa. In fondo, come ricorda Tavecchio «in un periodo di vacche magre, il vecchio Balotelli ci farebbe comodo » . Chiusura sui giovani: «Avrei chiamato Berardi, se non si fosse fatto male», dice Conte, che potrebbe portare via all’Under 21 il difensore Romagnoli, seguito al pari di Rugani, Benassi, Cataldi e Bernardeschi. Giovani per il futuro, un paio anche per l’Europeo.
Settembre azzurro Trenta le partite delle Nazionali. Europei: qualificazioni contro Malta e Bulgaria