Quarantenne uccide la fidanzata di 18 Non voleva accettare di essere lasciato
Dramma nel Bresciano, dopo il delitto si è tolto la vita. La confessione in una lettera
Lei, Cezara, diciott’anni; lui, Luigi, quarantuno. La loro relazione si è chiusa nel modo più tragico. L’uomo ha prima soffocato e finito a coltellate la giovanissima fidanzata e poi si è impiccato a un albero.
É stato scoperto tutto ieri sera fra le colline di Sedena di Lonato, un paesino del Bresciano. Per l’ultimo appuntamento l’uomo, venditore per una concessionaria d’auto e residente a Calcinato (Brescia), ha scelto un maneggio abbandonato: la Pampa, centro ippico nel mezzo delle verdeggianti colline della Valtenesi
Chi erano Lui lavorava per un concessionario d’auto Lei, moldava, lo frequentava da poco Il luogo Per l’ultimo appuntamento aveva scelto un maneggio abbandonato
a cinque minuti dal lago di Garda. Una zona isolata, boschiva e panoramica, frequentata dagli appassionati di passeggiate a cavallo. Ieri sera è stata raggiunta da entrambi in automobile. «Probabilmente le aveva detto che sarebbe stato un incontro chiarificatore», dicono gli investigatori. E lei, una moldava di Gozzolina di Castiglione delle Stiviere, Alto Mantovano, studentessa dell’istituto Bagatta di Desenzano, aveva accettato.
Di questa tragedia colpisce la differenza d’età dei due fidanzati: lei appena maggiorenne, lui con oltre il doppio dei suoi anni.
Si erano conosciuti qualche tempo fa. Da qualche settimana il rapporto era entrato in crisi e lei aveva deciso di troncare. Una scelta che Luigi non riusciva ad accettare, come emerge dalle testimonianze degli amici di Cezara.
Amici che ieri, mentre erano ancora in corso i rilievi degli investigatori, accorrevano in lacrime sul luogo del delitto. Arrivavano anche a piedi, attraverso il bosco. Tutti adolescenti. «Lei non doveva venire qui da sola». «Ecco cosa ha combinato quel deficiente». «Gliel’avevamo detto che doveva lasciar perdere perché poteva essere pericoloso».
Da una prima ricostruzione emerge che Luigi mancava da casa da tre giorni. Circostanza che potrebbe far pensare a v arie ipotesi, fra cui quella di un delitto premeditato. Per i carabinieri di Desenzano c’è una sola certezza: «L’ha uccisa e si è ucciso». Hanno trovato una boccetta di medicinale. «Forse l’ha sedata prima di farla fuori». Lui avrebbe lasciato una lettera d’addio nella quale ha spiegato le ragioni del suo folle gesto.