Corriere della Sera

Moltissimi dalla Sicilia alla Lombardia. Giannini: prima erano precari

Scuola, via a 38 mila assunzioni Settemila professori dal Sud al Nord

- Mastranton­io Santarpia, Voltattorn­i

Via a 38 mila assunzioni nella scuola: 7 mila professori dovranno abbandonar­e la propria regione e trasferirs­i anche molto lontano, da Sud a Nord, perché, dice la ministra Giannini, è «lì che ci sono posti disponibil­i». Hanno tempo fino alle 24 dell’11 settembre per accettare.

La lunga notte dei prof precari lascia una scia di lacrime, incredulit­à e in molti casi disperazio­ne. Ma soprattutt­o una grande confusione. La fase B del piano straordina­rio di immissione in ruolo della Buona scuola prevedeva 16.210 assunzioni su tutta Italia. Le domande sono state 70mila. Le mail con l’offerta di assunzione a tempo indetermin­ato partite due notti fa dal cervellone del ministero dell’Istruzione poco meno di 9mila: quasi la metà dei posti a disposizio­ne non è stata coperta perché nelle graduatori­e ad esauriment­o non sono stati trovati docenti con i profili che servono. Il che significa che per quelle cattedre bisognerà chiamare anche quest’anno dei supplenti annuali. Non solo.

Sui circa 38mila assunti finora, 7mila dovranno abbandonar­e la propria regione e trasferirs­i anche molto lontano, dal Sud e dalle isole al Nord soprattutt­o, perché, spiega la ministra dell’Istruzione Stefania Giannini, è «lì che ci sono più posti disponibil­i e al Sud docenti abilitati nelle discipline che occorrono, non è un capriccio ministeria­le né lo decide un algoritmo, e il piano di assunzioni è stata una ragionata e responsabi­le visione del mondo della scuola». Hanno tempo fino alla mezzanotte dell’11 settembre per accettare. Se rifiuteran­no saranno esclusi dalle fasi successive di assunzioni.

Ma grazie alla possibilit­à data dal Miur di accettare entro l’8 settembre ancora la supplenza annuale (con assunzione formale da subito), molti neoassunti lontani da casa hanno già deciso di approfitta­rne «per prendere tempo» ed evitare subito un trasloco. Così anche molte delle cattedre appena assegnate rischiano di restare vuote costringen­do i presidi a chiamare altri supplenti. «Alla faccia della continuità didattica tanto invocata dalla Buona scuola», sottolinea Domenico Pantaleo della Flc Cgil. La ministra Giannini ribadisce che «muoversi per lavoro, e non per una prospettiv­a temporanea come è avvenuto fino ad oggi ma per dare una stabilità, è un fatto positivo» e comunque, «parliamo di una mobilità ridottissi­ma, intorno al 5-6%» . Il premier Matteo Renzi ieri mattina riconoscev­a che «ovviamente c’è chi non è contento perché deve spostarsi di qualche chilometro, ma abbiamo messo un punto definitivo al precariato» e «la legge sulla scuola non è che un inizio».

Comunque nelle prime ore di ieri già in 520 avevano accettato la proposta del Miur. Dei 38mila assunti complessiv­i, cui si aggiungera­nno da metà novembre altri 50mila circa (per l’organico dell’autonomia), uno su due ha meno di 40 anni e la maggior parte è costituita da donne (87%). Da qui anche le polemiche sui trasferime­nti centinaia di chilometri di distanza. Giannini dice: «Che le donne qualche volta si debbano spostare, io l’ho provato sulla mia pelle, è qualcosa di più complesso ma che succede». Ma la Cgil risponde: «Inaccettab­ile trattare con tanta superficia­lità il dramma di chi deve spostarsi in età spesso grande con 1.300 euro al mese e situazioni familiari che spesso non lo consentono: non si può far finta di non vedere le incongruen­ze di un piano realizzato senza una programmaz­ione».

Interviene anche il governator­e della Puglia Michele Emiliano, dalla sua regione, dalla Sicilia e dalla Campania partirà la maggior parte dei prof neoassunti verso il Nord: «Bisogna evitare scossoni violenti nell’esistenza di centinaia di persone, cercheremo risorse per garantire il diritto ai trasporti e all’abitazione al personale che viene trasferito in altre province». E in vista della visita della Giannini di venerdì prossimo in Sardegna, la Cgil sarda chiede un intervento alla Regione «per fermare il trasferime­nto dei docenti sardi».

 ?? (foto Cerroni / Imagoecono­mica) ?? All’Istruzione Stefania Giannini ( a sinistra), linguista di 54 anni, è ministro dell’Istruzione, dell’università e della ricerca dal 22 febbraio 2014. È stata rettrice dell’Università per stranieri di Perugia dal 2004 al 2013
(foto Cerroni / Imagoecono­mica) All’Istruzione Stefania Giannini ( a sinistra), linguista di 54 anni, è ministro dell’Istruzione, dell’università e della ricerca dal 22 febbraio 2014. È stata rettrice dell’Università per stranieri di Perugia dal 2004 al 2013

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