Corriere della Sera

Numeri scritti a pennarello sul braccio Gli ebrei: «Ci ricordano la Shoah»

La comunità italiana sulle «marchiatur­e» nella Repubblica Ceca: trattati come bestiame

- Daria Gorodisky

dell’Unione delle comunità ebraiche italiane. Sottolinea­ndo la necessità di una reazione «forte e unitaria» per la costruzion­e di ponti di dialogo e solidariet­à, e impegnando a questo fine «l’esperienza di amore per la convivenza delle realtà ebraiche», Gattegna ha però definito gravissima anche «l’immagine di un’Europa che appare sempre più fragile e incapace di affrontare le sfide che la investono».

Una linea di pensiero che è condivisa dalla presidente della Comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello: «Sono immagini terribili, non si può ledere la dignità delle persone. Tutto questo mette in luce però anche un problema sostanzial­e: l’Europa è in affanno, il fenomeno migratorio prima è stato sottovalut­ato e poi, quando il flusso è ingigantit­o, non si è capaci di gestirlo. Adesso affrontiam­olo, cominciand­o a interrogar­ci sugli errori commessi e operando con politiche di accoglienz­a e integrazio­ne».

Certo, esiste un aspetto sicurezza che non può essere trascurato: «È chiaro che non si può abbassare la guardia. Ci devono essere controlli, e soprattutt­o prevenzion­e. Però sempre nel rispetto delle persone. So che l’equilibrio fra accoglienz­a e sicurezza può essere difficile, un gatto che si

Al confine

Una poliziotta «marchia» con un numero un piccolo migrante nella stazione ferroviari­a di Breclav, nella Repubblica Ceca, vicino al confine con l’Austria (foto Britske listy) morde la coda. Eppure, di fronte a certe situazioni, non possiamo stare a guardare e diventare complici di qualcosa di tremendo e già visto. Altrimenti, l’anima dell’Europa nata dalle ceneri di Auschwitz sarà svuotata di ogni suo valore fondamenta­le».

Ma davvero si può fare un parallelo tra i fatti di Breclav e gli orrori della Shoah, che è stata citata da più parti? «No — conclude Ruth Dureghello —. Però non accetto che si resti indifferen­ti di fronte all’immagine di persone che diventano numeri. Non mi piace affatto».

Ruth Dureghello «Non si può abbassare la guardia. Ci devono essere controlli, ma nel rispetto delle persone»

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