Rai, il cda vota compatto: superdeleghe alla Maggioni
Stessi poteri di Gubitosi-Tarantola. Dall’Orto conferma la trattativa con Sky
Consiglio di amministrazione Il cda di Viale Mazzini si è riunito ieri e ha votato i poteri speciali per il presidente della tv pubblica Monica Maggioni (in primo piano)
Tutti d’accordo e in un’ora la faccenda delle superdeleghe è stata sistemata. Un Cda a turbolenza zero (le riunioni al settimo piano di viale Mazzini possono essere assai più animate), ieri mattina ha attribuito al presidente della Rai i poteri speciali richiesti dall’azionista ministero dell’Economia, gli stessi concessi peraltro al precedente duplex Gubitosi-Tarantola.
E dunque Monica Maggioni, su proposta del direttore generale Antonio Campo Dall’Orto, potrà firmare contratti fino a 10 milioni di euro e provvedere alle nomine dei dirigenti per le strutture non editoriali senza prima dover passare per il consiglio di amministrazione.
Nessuna rimostranza, nessun ostruzionismo dichiarato. Persino il temuto Cinque Stelle Carlo Freccero viene descritto dai colleghi come «buonissimo». Alle 9 i convenuti si sono detti «buongiorno», poi ha preso la parola Marco Fortis, il consigliere indicato dal Tesoro, quindi la Maggioni per assicurare che ogni scelta sarà condivisa (e che i consiglieri non si troveranno di fronte al fatto compiuto), alle 10 si è votato ed è stato un sì unanime.
Il timore di essere ridotti a meri «passacarte» al momento pare placato. «Mi fido dell’impegno formale che ha preso con noi la Maggioni», racconta il consigliere Arturo Diaconale ( area centrodestra). «Se poi le scelte fossero unilaterali... se venisse a mancare il buon senso, allora è chiaro che si aprirebbe la conflittualità».
Sereno si tratteggia anche il consigliere Guelfo Guelfi (area centrosinistra): «Com’è andata? Bene, eravamo bellini... nessuna discussione, l’assetto di governance della Rai è chiaro, noi siamo qui per consigliare ma non solo, faremo valere competenze e opinioni. Questo Cda si guarda negli occhi e parla. Il presidente rispetterà le promesse, ho piena fiducia». E se così non fosse? «Eh, se la mi nonna avesse le ruote sarebbe un carretto, si dice da noi in Toscana». Improbabile, insomma.
Il dg Campo Dall’Orto («In palla» lo descrive Guelfi), che con la riforma della Rai diventerà un vero amministratore delegato plenipotenziario, ha illustrato conti e prospettive dell’azienda, confermando la trattativa aperta con Sky per occupare (con Rai4) il canale 104 del satellite che sta per essere liberato da Mediaset (c’è Rete4), decisa a criptare le sue tre reti (al momento occupa A fine luglio Mediaset ha deciso di chiedere a Sky 110 milioni di euro per consentire la trasmissione dei propri contenuti sulla piattaforma satellitare. Il «retransmission fee» è già stato riconosciuto in Germania e in Gran Bretagna. Ma anche in Italia la Agcom ha autorizzato la Rai a chiedere un corrispettivo per la cessione dei propri programmi anche il 105 e il 106 con Canale 5 e Italia 1) se non le verranno riconosciuti i diritti di ritrasmissione. Cosa che la tv di Murdoch non ha alcuna intenzione di fare, come ha chiarito l’ad Andrea Zappia. Mentre il corteggiamento della Rai (e di Fox, per il tasto 105) viene accolto «con grande interesse».
Non ha fretta, Campo Dall’Orto, che in un’intervista al Foglio spiega che la «sua» Rai prenderà forma «tra marzo e maggio», che «le nomine non avverranno troppo in là, ma solo una volta messo a fuoco lo schema di gioco», che «per chi fa servizio pubblico prendere qualche rischio con gli ascolti non è un’opzione ma parte della missione» e che i talk show ideali dovrebbero «lasciare un pensiero in più» a chi li guarda.
Quanto alle stanze per i membri del Cda, singole o doppie uso ufficio, niente è stato deciso. In attesa del «piano di sistemazione logistica», i consiglieri senza scrivania si portano a casa le carte.
Arturo Diaconale Mi fido dell’impegno formale che ha preso con noi Maggioni Se poi le scelte fossero unilaterali, allora è chiaro che si aprirebbe la conflittualità Guelfo Guelfi Com’è andata? Bene, eravamo bellini... nessuna discussione, l’assetto di governance è chiaro, noi siamo qui per consigliare ma non solo, faremo valere competenze e opinioni