Corriere della Sera

Vivendi mette nel mirino le produzioni di Banijay

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( giu.fer.) Nelle 15 pagine del comunicato in cui annuncia i risultati semestrali, Vivendi dedica due righe, alla fine del paragrafo sull’evoluzione delle partecipaz­ioni, per annunciare di essere «in trattativa esclusiva per diventare azionista di minoranza del futuro terzo gruppo mondiale del produttore di contenuti televisivi che nascerà dalla fusione tra Banijay e Zodiak». L’ingresso permettere­bbe al gruppo francese presieduto da Vincent Bolloré ( nella foto) di debuttare in un nuovo business nel settore dei media, accanto alla tv con Canal+, la produzione di film e serie con StudioCana­l, la musica con Vivendi Universal Music e il digitale e gli spettacoli con Vivendi Village. Banijay è stata creata nel 2008 dall’ex numero uno di Endemol in Francia, Stéphane Courbit, presidente, mentre amministra­tore delegato è Marco Bassetti, pure ex Endemol. Tra i soci, oltre alla Lov di Courbit, ci sono la Lvmh di Bernard Arnault, la Exor della famiglia Agnelli e, con il 17%, la DeAgostini, che possiede anche il 100% di Zodiak. A luglio Banijay e Zodiak hanno annunciato la fusione, che porterà alla creazione di una società da 1 miliardo di fatturato, terza al mondo nella creazione di contenuti tv dietro Endemol Shine e Fremantle. E Vivendi, che ha in cassa 6,3 miliardi dopo la cessione di Gvt a Telefonica, vuole rafforzars­i sui contenuti, sapendo che un domani potrebbero essere veicolati anche attraverso Telecom Italia, di cui è il primo socio con il 14,9%.

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Winterkorn alla guida di Volkswagen per altri 2 anni

( giu.fer.) Nuovo «schiaffo» a Ferdinand Piech, l’ex presidente del consiglio di sorveglian­za di Volkswagen, costretto al passo indietro dopo aver perso la battaglia contro il Ceo Martin Winterkorn. Ieri il comitato esecutivo di Volkswagen ha annunciato che presenterà al board del 25 settembre la proposta di allungare di due anni il contratto di Winterkorn, che resterebbe alla guida del gruppo fino al 2018. L’estensione mette fine alle speculazio­ni che sarebbe stato lo stesso Winterkorn a succedere a Piech come presidente. A 71 anni Winterkorn non solo sarebbe troppo vecchio, ma forse non abbastanza indipenden­te dopo aver avuto il sostegno della maggioranz­a del board, del sindacato e del governo della Bassa Sassonia, importante azionista di Volkswagen.

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Italpizza torna italiana

( giu.fer.) Nel 2008 la vendita, in piena crisi, ora il riacquisto. Dreamfood, la holding italiana guidata da Cristian Pederzini, ha ricomprato il 100% di Italpizza, azienda di pizze surgelate di cui 7 anni fa aveva ceduto il 90% al gruppo inglese Bakkavor. Il riacquisto di Italpizza, 75,2 milioni di ricavi e 65 milioni di pizze surgelate distribuit­e in 48 Paesi, era cominciata a inizio 2014, quando Draemfood ha rilevato il 40%. L’obiettivo? Aumentare la capacità produttiva e ampliare la gamma prodotti per far diventare Italpizza leader sul mercato italiano, incredibil­mente dominato da aziende tedesche, «e questo è francament­e assurdo», afferma Pederzini.

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