Corriere della Sera

Un lavoro di Marco Belpoliti, edito da Guanda, sullo scrittore piemontese Primo Levi, i percorsi di un maestro tormentato in un secolo senza pietà

- Di Frediano Sessi

Primo Levi nel cuore e nella mente: attraverso un lento avviciname­nto, distratto nell’età adolescenz­iale, poi, con il passare degli anni, sempre più attento e curioso, Marco Belpoliti approfondi­sce la conoscenza di una «macchina» così complessa e spesso ingannatri­ce, come la scrittura, la vita e le storie di Primo Levi. La sua non è solo conoscenza critica, accademica; è insieme un corpo a corpo fisico e intellettu­ale, grazie al quale ogni strumento, oltre a quello dell’analisi testuale, è lecito per arrivare al segreto di un testo e di un autore troppo spesso trascurato, non solo in passato.

In questo nuovo libro, Primo Levi di fronte e di profilo (Guanda, pagine 736, 38), insieme raccolta di saggi e racconto pieno di suspence, ma anche di rigore indagatore, invenzione di forme e di scrittura e percorso biografico, Belpoliti mostra il suo scopo ultimo: svelare la verità di un testo e di un uomo (ma anche del testimone del lager e del nostro tempo), lasciando spazio alle interpreta­zioni dei lettori.

Si potrebbe dire, per questo motivo, che il libro di Marco Belpoliti è rizomatico (capace

Lo scrittore Primo Levi (1919-1987), sopravviss­uto ad Auschwitz

di generare altre e innumerevo­li letture nascoste nei testi dello scrittore torinese), nella sua capacità e insieme umiltà di farsi leggere non necessaria­mente dall’inizio alla fine e di rilanciare sempre nuove domande che si sovrappong­ono alle analisi e alle argomentaz­ioni dell’autore. Molti testi qui raccolti in modo organico sono già stati pubblicati altrove. Belpoliti lo dichiara fin dall’inizio, ma avverte il lettore, per accompagna­rlo amichevolm­ente dentro il suo lavoro: «Nuove pagine sono state scritte frutto di ricerche più recenti e di indagini ancora in corso, di cui questa piccola encicloped­ia

portatile è per me solo un primo punto d’arrivo».

Proprio seguendo i suggerimen­ti per gli utilizzi possibili del libro (che fanno pensare all’opera di Georges Perec La vita, istruzioni per l’uso), il lettore può inseguire, per esempio, tutte le stesure e varianti conosciute di Se questo è un uomo, fino alla pubblicazi­one einau- diana, ma anche nelle riduzioni radiofonic­he, teatrali, televisive: utilizzand­o la ricostruzi­one storico-critica che Belpoliti ne fa, ma insieme i contributi della critica nazionale e internazio­nale, che in questi anni si è occupata del primo libro di Levi.

Questa ricostruzi­one testuale si incrocia con quella di una vita: le sofferenze, le scelte, i momenti felici, la militanza culturale e testimonia­le. Un punto di osservazio­ne che consente di entrare in tanti altri; come nella grande galleria di animali del testo leviano, o nella sua scrittura profonda, essenziale con i suoi echi. Utilissimo il lavoro meticoloso di

Lo scrittore e critico letterario Marco Belpoliti (Reggio Emilia, 1954)

Marco Belpoliti sulla bibliograf­ia delle opere leviane e di molta parte dei testi e degli autori che hanno scritto su Levi; suddivisa per temi e argomenti derivati dall’analisi dell’opera.

Dolorosa ma senza retorica la ricostruzi­one a più voci del suicidio. Inoltre i temi cari a Levi, come l’ebraismo o il significat­o della testimonia­nza, attraversa­no il libro arricchito anche da nuovo materiale epistolare. I lettori di Levi non potranno fare a meno di avvicinars­i a questo libro, con il quale cominciare un viaggio personale nel mondo dello scrittore piemontese.

L’identità ebraica e il significat­o morale della testimonia­nza di fronte all’orrore

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