Siamo geo o retronauti? Nella sfera delle tendenze
produttori è importante sapere per tempo (quest’anno anticipiamo lo scenario 2017) che cosa c’è nell’aria: noi siamo il loro occhio sul futuro». Segnali mai drastici, ma globali e trasversali a tutto il comparto del lusso. E multiculturali: «La verticalizzazione data dal web, i social, istantanei a fare da ponte con la gente, ci danno il polso di quello che il pubblico vuole, in ogni parte del mondo».
A sintetizzare questa molteplicità di stimoli, quattro grandi filoni che riflettono il profilo di altrettante tipologie di consumatori, raccontati nel Trendbook 2017+ attraverso immagini di ispirazione tratte da tutti gli ambiti creativi: «La prima è stata denominata Sophisticore, evoluzione del Normcore, la normalità senza identità precisa né un logo. Che si fa più sofisticata, per rispondere all’esigenza di un consumatore — il minimalista di una volta — per il quale i gioielli sono pochi, importanti ma indossabili: un “nuovo pensatore” abituato alle tecnologie, che trasformano i monili in pezzi lavorati al limite dell’impossibile: sculture 3D, elastiche e leggere, dal lusso nascosto». Opposto è il consumatore retronauta, che incarna la tendenza I-History: la storia è vista come archivio della memoria da condividere nella “nuvola” virtuale: il retronauta
La «cacciatrice» Paola de Luca, responsabile del «Trendbook» 2017 Evoluzione sofisticata della normalità no logo: gioiellisculture 3D, dal lusso nascosto, importanti ma portabili
I-History Mistero, storia, esoterismo per creazioni barocche o design underground
Geo luxury Una nuova opulenza per oggetti che mischiano surrealismo e natura
Digital hypnosis L’ossessione digitale del nostro tempo trasferita in pavè a pixel e monili tecno ma più «umani» cerca una nuova identità partendo dal passato. A cui mischia il gusto per l’esoterismo e il mistero», spiega de Luca. E continua: «I gioielli sono opulenti, a volte barocchi ma senza nostalgia. Oppure underground, tratti dalla cultura giovanile: nascono da designer emergenti che vivono di istinto e diventano fonte di ispirazione per i grandi marchi».
Con la tendenza «Geo luxury» si proclama la fine delle barriere: «Oggi va di moda tutto quanto è geo: i confini sono sfumati assieme al gusto del consumatore, un “geonauta” che vive di nuovi esotismi trasferiti in rinnovate opulenze. Surrealismo e natura, stimoli disparati che convivono e creano oggetti intriganti», spiega de Luca. Proiettata con più decisione verso il futuro è la tendenza Digital hypnosis: «Viviamo tutti nell’illusione digitale, l’ossessione di uno schermo diventato uno specchio magico che ci apre mondi fantastici, a volte terribili. Nel gioiello significa pixelmania, pavé digitale, le pietre dai colori sfumati, il monile intelligente e tecnologico ma diventato più umano e indossabile».
Elementi diversi ma comuni, ribadisce de Luca, a tutto il mondo, eccetto forse uno: «La creatività. Dai primi gioielli tattoo, l’uso di tessuti e passamanerie, metalli e plastiche mischiati all’oro, quell’abilità di unire alto-basso, povero-ricco. Insomma il coraggio di sperimentare: solo nostro».