Elizabeth, Diane e le altre star: tutte le sfumature delle giurate al Lido
VENEZIA Si chiamano Diane Kruger, Elizabeth Banks, Paz Vega, Anita Caprioli e, seppur belle e sofisticate, di tutti i ruoli interpretati se ce n’è uno che sta loro stretto è quello delle belle statuine. Benvenuti a Venezia 72, dove, almeno a giudicare dalle giurie l’universo femminile mostra molteplici sfumature. L’ex modella tedesca che saggiamente aveva abbandonato per strada la prima metà del cognome (all’anagrafe Heidkrüger) è entrata nell’immaginario più che con le vesti svolazzanti di Elena di Troia, con il ruolo potente e indimenticabile di Bridget von Hammersmark per Bastardi senza gloria di Tarantino. Tra poco la vedremo al fianco di Russell Crowe nel nuovo Muccino. Elizabeth Banks ha di recente festeggiato anni di gavetta televisiva ( 30 Rock, Modern Family) e cinematografica (la trilogia di Spiderman, Hunger Games) sbancando il botteghino Usa come regista di Pitch Perfect 2 (70 milioni di dollari incassati nei primi tre giorni). Sembravano due amiche di vecchia data ieri le due, mentre chiacchieravano amabilmente uscendo a passo deciso dal Palazzo del Cinema dopo la presentazione ufficiale con gli altri componenti della giuria, presidente Cuarón compreso, e trotterellavano dietro sotto lo sguardo divertito della regista britannica Lynne Ramsay. L’altro presidente, Jonathan Demme (Orizzonti), si è presentato in cappellino e infradito e ha fatto sapere di essere pronto a confrontarsi con colleghi di avventura su film che ispirino «passione e coinvolgimento». Per la precisione, un collega, il regista cinese emigrato a Hong Kong Fruit Chan, e tre colleghe: Paz Vega, Anita Caprioli e la cineasta francese Alix Delaporte. La parola alle giurate. Per una volta, anche nel cinema, son più della metà.