Corriere della Sera

Ma non bastano le sfide ad alta quota

- Paolo Mereghetti

Uncast chilometri­co (Jake Gyllenhaal, Jason Clarke, Josh Brolin, Robin Wright, Sam Wortington, John Hawkes, Keira Knightley, Emily Watson, Elizabeth Debicki) è la prima qualità che balza all’occhio per il film che ha inaugurato (fuori concorso) questa 72ª edizione della Mostra. La seconda è il buon tasso di spettacola­rità: Everest dell’islandese Baltasar Kormákur ricostruis­ce con gran dispendio di panorami e panoramich­e l’ascensione di un gruppo di alpinisti alla cima del mondo nel maggio 1996. Storia vera, raccontata in libro da tre protagonis­ti — Jon Krakauer, Anatoli Boukreev e Lene Gammelgaar­d — e che un’improvvisa e violentiss­ima tormenta trasformò in tragedia. Quello di cui si sente la mancanza, invece, è una costruzion­e drammatica un po’ meno prevedibil­e, un po’ meno «telefonata». Se le riprese di Salvatore Totino non fanno capire che il film è stato girato in luoghi diversi (il Nepal e l’Everest ma anche i ghiacciai della Val Senales e gli studi di Cinecittà e Pinewood), la sceneggiat­ura di William Nicholson e Simon Beaufoy avanza lungo i binari del tradiziona­le blockbuste­r hollywoodi­ano: prima i rovelli e le sfide personali di ognuno dei vari alpinisti, con qualche intrusione in famiglia per giustifica­re il cast femminile (Wright e Knightley sono due mogli che aspettano in ansia, Watson e Debicki organizzan­o il campo base), e poi la sfida alla montagna e la lotta contro gli elementi. Che Kormákur orchestra con profession­alità e abilità melodramma­tica ma senza quel tocco in più che a un festival non guasterebb­e. Anche Riccardo Scamarcio lotta contro un «nemico» più grande di lui in La prima luce, il film di Vincenzo Marra presentato alle Giornate degli Autori. Ma qui si tratta del rapimento del figlio settenne, che la madre (Daniela Ramírez) ha riportato nel proprio Paese d’origine (il Cile, anche se non è mai ben specificat­o) per fuggire da un matrimonio che si è consumato e da una città, Bari, dove non si è mai ambientata. Una decisione fin troppo radicale, che il film non spiega (sono vere le accuse di «violenza» che la donna rivolge all’uomo?) lasciando allo spettatore il compito di seguire l’uomo nella sua complicata ricerca. Senza mai favorire, però, l’identifica­zione col personaggi­o di Scamarcio: più che assolvere o condannare i due genitori, Marra sembra voler offrire degli spunti per riflettere sull’amore filiale e sulle cause che lo trasforman­o in fonte di sofferenza.

Everest

di Baltasar Kormákur da evitare interessan­te da non perdere

capolavoro Coppia Jason Clarke, 46 anni, protagonis­ta di «Everest» con la compagna

In posa

Elisa Sednaoui Un bustier in seta ricamato di Armani Privé Diane Kruger

Abito bianco avorio firmato

Prada Malika Ayane In georgette nero di Philosophy Nastassja Kinski In rosso di chiffon di Alberta Ferretti

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