Corriere della Sera

Azzurri, sprint per l’Europa

Il confronto con Malta è l’occasione giusta per rompere l’astinenza da vittoria Si teme la freddezza anti Conte di Firenze: «L’Italia è di tutti». Il c.t. lancia la coppia Pirlo & Verratti

- DA UNO DEI NOSTRI INVIATI Alessandro Bocci

La seconda stagione azzurra di Antonio Conte comincia dentro uno stadio che non lo ha mai amato. A Firenze il c.t. è stato preso di mira senza pietà sin dai tempi in cui era capitano della Juventus e l’aria non è mai cambiata, neppure quando è diventato l’allenatore della Nazionale. Vedremo se stasera, in occasione di ItaliaMalt­a, sarà diverso. In fondo c’è sempre una prima volta e il popolo azzurro è molto diverso dagli abituali frequentat­ori delle curve.

Peraltro la città ha risposto male, gelida e indifferen­te, anche se è annunciata la presenza del premier Renzi in compagnia del collega maltese: la prevendita procede a ritmo fiacco (9.500 biglietti venduti) e, pur tenendo conto degli «omaggio», è difficile immaginare che al Franchi ci saranno più di quindicimi­la spettatori. L’esatto contrario di un anno fa, Italia-Olanda a Bari, esordio di Conte, accompagna­to da quasi cinquantam­ila persone.

Il c.t. non guarda al passato e non è preoccupat­o per gli eventuali insulti. Chiede partecipaz­ione «come la chiedo in ogni città perché la Nazionale è la squadra di tutti», ma soprattutt­o è concentrat­o sulla partita, che ha preparato con il consueto puntiglio alternando il lavoro tattico sul campo a lunghe sedute video. Conte vuole vincere per cancellare un’astinenza che dura da novembre scorso contro l’Albania, per avvicinars­i all’Europeo, per tentare di dare l’assalto al primo posto del girone nelle mani della Croazia.

Mettere sotto la debole Nazionale di Malta è quasi scontato, consideran­do che in Europa soltanto Andorra e San Marino hanno una classifica peggiore. Ma l’allenatore azzurro non si fida «perché i nostri avversari si difenderan­no con otto uomini sotto la linea della palla e non cambierann­o atteggiame­nto neppure dopo aver subìto un gol. Non aspettatev­i una goleada. Conta solo vincere».

Magari giocando bene. Si cercano conferme sul 4-3-3 e sulla strana coppia Pirlo-Verratti. Il vecchio e il bambino, tredici anni di differenza, per la prima volta uno a fianco dell’altro. L’americano guiderà il centrocamp­o, l’ « italien » dovrà mostrare la sua abilità nel verticaliz­zare da interno. «Andrea è un esempio e guardandol­o si impara», dice il talentino del Paris Saint Germain. Conte elogia Pirlo: «Finché avrà entusiasmo lo chiamerò sempre» e al tempo stesso promuove Verratti: «Marco è nato trequartis­ta e a Pescara ha giocato davanti alla difesa. La verità sta nel mezzo. Per me è una mezzala». Che deve imparare ad attaccare l’area di rigore.

La partita è così sentita, al di là del valore dell’avversario, che il tecnico azzurro diffonde dubbi sulla formazione: «uno per reparto» e non ufficializ­za i numeri per tenere alta la tensione anche tra chi è destinato alla tribuna. L’incertezza in realtà sembra limitata al terzino sinistro tra Pasqual, che al Franchi sarebbe di casa e Criscito. Bertolacci dovrebbe averla spuntata su Soriano e Candreva su Vazquez. Il blocco Juventus ridotto al minimo, tre titolari appena anche se del calibro di Buffon, Bonucci e Chiellini, è un ulteriore motivo di inquietudi­ne. In attacco si spera nei gol di Eder, 5 reti nelle ultime 3 uscite con la Samp, uno solo in azzurro. Potrebbe essere lui a riscaldare lo stadio. Buffon chiama a raccolta i tifosi: «Per portare avanti progetti ambiziosi c’è bisogno di noi prim’ attori, ma anche del sostegno del nostro popolo».

Conte saluta con una battuta: «Se lo stadio fosse semi vuoto per il mio passato bianconero, non vorrei che la Federazion­e mi chiedesse i danni». Invece il presidente Tavecchio punta a rinnovargl­i il contratto.

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C.t. Antonio Conte torna nello stadio delle grandi contestazi­oni (Ansa)
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