Corriere della Sera

UNA PARTITA NON CHIUSA

- Di Franco Venturini

Dopo troppe vite perdute, il ciclone migranti che si è abbattuto sull’Europa ha finalmente prodotto proposte concrete. Sull’obbligator­ietà delle quote di accoglienz­a in ogni Paese della Ue, sull’adozione di regole comuni per la concession­e dell’asilo, sul conseguent­e superament­o degli accordi di Dublino. L’iniziativa nasce formalment­e da una intesa franco-tedesca, ma non è un mistero che in realtà sia stata Angela Merkel a prendere a bordo il presidente francese. L’Italia, esclusa questa volta dalla formula tradiziona­le dell’asse Berlino-Parigi dopo il documento d’indirizzo sottoscrit­to il giorno prima dai tre ministri degli Esteri, può egualmente dirsi soddisfatt­a nel vedere recepite le sue richieste di mesi e di anni. Ora si aprirà in sede europea un dibattito che promette scintille e che non garantisce successi, ma i toni usati di nuovo ieri dalla cancellier­a tedesca confermano che l’emergenza migranti ha regalato all’Europa una Merkel nuova di zecca. Una Merkel che ha fretta, coraggiosa e disposta a rischiare in proprio, più solidale e meno rigida sul rispetto delle regole di quanto si fosse mai visto in campo economico - finanziari­o. Alcuni dei motivi che stanno all’origine della svolta sono facilmente intuibili.

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