Corriere della Sera

L’algoritmo-lotteria che sceglie i prof

Assegna le cattedre incrociand­o punti e province. Il Miur: nessun errore, fatte più simulazion­i

- Claudia Voltattorn­i

« Lontani centinaia di chilometri». «Cattedre assegnate in contrasto con il curriculum». «E magari chi ha il punteggio più basso resterà vicino casa: sarebbe questa la meritocraz­ia?». Il giorno dopo la lunga notte dei prof precari d’Italia continuano le polemiche contro il «cervellone elettronic­o» del Miur che ha selezionat­o i docenti da assumere a tempo indetermin­ato e mandato le mail con la proposta di assunzione. «Un algoritmo ha costretto migliaia di famiglie ad abbandonar­e la propria regione», protestano i sindacati che infatti parlano di «lotteria» o «roulette russa» per i 9 mila prof appena nominati: molti di loro dovranno trasferirs­i anche molto lontano da casa se vorranno ottenere l’assunzione definitiva. Carmelo Barbagallo della Uil parla di «un’altra fase di esodi nel mercato del lavoro» e chiede un intervento per «correggere alcuni punti, sono state commesse delle iniquità». Ma il Miur conferma che «la procedura relativa all’assegnazio­ne dei posti della cosiddetta fase B ha funzionato correttame­nte».

Il punto sono i quasi 7 mila prof che se vorranno l’assunzione definitiva dovranno trasferirs­i molto lontano da casa. Nella domanda di assunzione, ogni docente doveva compilare una lista con 100 province di preferenza. L’algoritmo del Miur incrociava quella lista con il fabbisogno delle scuole in tutta Italia. Una volta le preferenze erano al massimo 3. Qui c’è stata la «lotteria». La professore­ssa di musica Vanessa Scarano, ad esempio, da Pesaro finirà a Trapani che nella sua lista era al 91mo posto: «È stata una batosta, in cima avevo messo Pesaro, Massa Carrara, anche Frosinone, ma la Sicilia proprio non me l’aspettavo». Accetterà l’assunzione, ma poi proverà ad avvicinars­i. «Il sistema — spiega il Miur al Corriere — ha assegnato i posti disponibil­i secondo i criteri indicati dalla legge 107: ordine di preferenza espresso dai docenti, sia rispetto alle abilitazio­ni possedute (sostegno o materie cosiddette comuni), sia rispetto alle graduatori­e in cui è presente (concorso o GAE)». E sulle province, «si è inoltre tenuto conto dell’ordine di preferenza espresso fra tutte le province presenti sul territorio nazionale».

Chi ha il punteggio più alto ottiene la cattedra vuota, che però è soprattutt­o al Nord, mentre i precari con più punti, causa più anni di precariato sulle spalle, sono soprattutt­o al Sud, quindi i primi ad essere scelti. Il sistema del Miur, come una specie di ruota del lotto, incrocia punti e province e fa girare la pallina fino a che non trova un posto libero. Se non si esprimevan­o tutte le 100 province si rischiava di restare fuori. Ma è il cervellone che sceglie, non il docente come succedeva in passato. Ecco perché la prof Scarano è finita a Trapani da Pesaro. O la coppia di Cagliari, Luisa Monni e Manuel Cadeddu, raccontata ieri dal Corriere, ha avuto una cattedra a Genova e una a Reggio Emilia. Ma il cervellone ha anche scelto solo 9 mila professori su 16.210 posti disponibil­i: incrociand­o punti e preferenze non ha trovato i profili adatti.

«Il sistema non sbaglia, è tutto automatizz­ato e non c’è un intervento umano — spiega un dirigente del Miur —: è stato testato più volte, sono state fatte più simulazion­i durante l’estate proprio per evitare problemi: i risultati sono sempre stati gli stessi». Certo, riconosce, «forse per una maggiore omogeneità era meglio dividere il punteggio per il numero di anni di precariato»: così non ci sarebbero stati tanti precari del Sud in partenza per il Nord. I giorni scorsi il «cervellone» ha lavorato per quasi 60 ore per elaborare e incrociare tutti i dati. Il sistema è un software fornito al Miur dalla HP Enterprise Services Italia S.r.l che da anni gestisce il sistema informativ­o del ministero dell’Istruzione.

Intanto, continuano ad arrivare i sì alle assunzioni: fino a ieri sera sono state 1.353 le proposte di contratto accettate. C’è tempo fino all’11 settembre.

Il software È di una ditta esterna al ministero. Tutto è automatizz­ato: nessun intervento umano

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy