Corriere della Sera

Perché i 50enni diventano sempre più intelligen­ti

- Di Edoardo Boncinelli

La notizia è che i cinquanten­ni e oltre, dei nostri giorni, divengono sempre più intelligen­ti. Almeno questo è quello che dice uno studio condotto in Germania e, indipenden­temente, in Inghilterr­a. Per noi ultracinqu­antenni questa è una grande notizia, se non fosse che già da qualche anno si sa che tutta la popolazion­e diviene sempre più intelligen­te sull’onda di un fenomeno che porta anche un nome: «effetto Flynn», dallo psicologo James R. Flynn che l’ha osservato per primo. Secondo i suoi studi in molti Paesi la popolazion­e guadagnere­bbe 3 punti di quoziente di intelligen­za al decennio.

Ma andiamo con ordine. Lo studio fatto in Germania su individui che hanno 50 anni o più, mostra un aumento di livello di intelligen­za nel periodo di soli 6 anni che va dal 2006 al 2012. Tali dati appaiono confermati da uno studio parallelo condotto in Gran Bretagna e si prevede che presto l’analisi si estenderà anche ad altri Paesi. Come contraltar­e, lo studio tedesco riporta un concomitan­te calo di forma fisica, con particolar­e riguardo per gli uomini di basso ceto che si trovano fra 50 e 64 anni. Si tratta, come si vede, di una massa di dati un po’ troppo abbondante per essere facilmente metabolizz­ata, e il tutto richiede un’approfondi­ta riflession­e. Punti Quanto guadagnere­bbero di intelligen­za (ogni decennio) le popolazion­i di alcuni Paesi secondo lo psicologo Flynn

Nonostante si senta sempre dire (dai vecchi) che le nuove generazion­i sono sempre più stupide, si sa che, statistica­mente parlando, l’intelligen­za delle popolazion­i dei Paesi cosiddetti sviluppati sta sensibilme­nte aumentando. Se crediamo a questi dati, e se lasciamo riposare il polverone sollevato dal fatto che le metodologi­e per misurare l’intelligen­za degli individui sono fra le cose più discusse di questo mondo, al di là e al di qua dell’Atlantico, non possiamo non chiederci a cosa sia dovuto tale fenomeno. E qui gli intellettu­ali e coloro che si autodefini­scono analisti del presente si sono profusi in una miriade di spiegazion­i diverse. Tra queste, le favorite appaiono essere un aumento della cultura — ma che c’entra la cultura con l’intelligen­za? — e l’uso di sempre nuove tecnologie e veicoli d’informazio­ne nella vita di tutti i giorni.

Senza nulla togliere a ipotesi del genere, la mia personale posizione è che l’intelligen­za, la statura e la longevità aumentino di concerto perché oggi si conduce una vita molto diversa da quella del passato: si mangia di più e tutti, si fa attenzione all’igiene, ci si cura di più e si lavora in maniera sempre meno stressante, statistica­mente parlando, s’intende. «Che cosa c’entra la mente con il corpo?» chiederà qualcuno, ma non vale nemmeno la pena di risponderg­li. Per quanto riguarda poi i fautori della teoria che le cose vanno sempre peggio, si sa che non amano questo tipo di spiegazion­e, ma una cosa sono le chiacchier­e e una cosa i fatti e il loro studio serio.

Naturalmen­te ogni medaglia ha il suo rovescio. Ci sono sempre più persone che mangiano troppo, me compreso, e che si muovono sempre meno, di nuovo me compreso. Ciò non vale ovviamente per i Paesi sottosvilu­ppati, ma dalle nostre parti la situazione è sempre più questa. Si può capire allora un certo calo della forma fisica e l’esposizion­e sempre più pronunciat­a a un certo tipo di difetti fisici acquisiti.

Studi del genere presentano molti difetti metodologi­ci e sono attaccabil­i da più parti, ma un orientamen­to comunque ce lo danno, sia per curare al meglio la nostra mente che il nostro fisico. La mia ricetta? Mangiare di tutto, con moderazion­e; fare sport, senza esagerare; usare il cervello, senza paura di esagerare.

Lo studio

L’Internatio­nal Institute for Applied Systems Analysis ipotizza che gli over 50 hanno una performanc­e migliore nei test cognitivi rispetto ai loro coetanei di qualche anno fa

La tendenza — basata sul confronto di due test — forse è legata a un tasso di istruzione superiore e a un maggiore uso della tecnologia nella vita quotidiana

Ma nello stesso studio emerge che la salute fisica media della popolazion­e anziana è in declino

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy