Corriere della Sera

Spleen da rientro Coccole nel piatto

Depression­e post vacanze, anche il cibo aiuta a sollevare il morale Ecco i piatti più «consolanti» da provare. Con i consigli del dietologo per ritrovare il sorriso senza poi perderlo sulla bilancia

- Alessandra Dal Monte

Che ne dite di un sandwich con il gelato? No, non storcete il naso. Potrebbe essere l’antidoto giusto per quella spiacevole sensazione che state provando in questi giorni: umore a terra, spossatezz­a, mal di testa. E tanto bisogno di coccole. Sono i sintomi del disagio che può colpire quando le vacanze finiscono. Si chiama «sindrome da rientro» ed è riconosciu­ta dalla medicina: quando i ritmi tornano frenetici dopo un periodo di stacco, lo stress crea subito malessere. Come difendersi? Coccolando­si, appunto. Secondo un recente studio sei italiani su dieci hanno bisogno di abbracci e carezze in questo periodo. Anche a tavola: il 70 per cento si consola con il gelato, il 40 con cioccolato e pizza. Insomma, bando (momentaneo) alla dieta per cause di forza maggiore. Se cercate un’idea per il vostro dolcissimo sgarro, ecco il sandwich di focaccia salata e sorbetto al cacao del sito americano Food52: «Uno splendido alleato contro il post-vacation blues », scrive l’autrice Kenzi Wilbur. Segno che il disagio da rientro è universale. E che urgono contromisu­re: «Le vacanze sono terminate, non abbiamo più davanti distese di acqua o cime innevate: cerchiamo almeno un po’ di buonumore». Non temete, non vi stiamo mettendo all’ingrasso.

La golosità antidepres­siva è tollerata anche dagli specialist­i: «Un dessert consolator­io va benissimo — spiega Bruno Genovese, dietologo e dirigente all’Asl Napoli 1 — . A patto però di saperlo programmar­e: vietato consumarlo la domenica, dopo un pranzo già pesante, meglio concederse­lo quando si mangia normalment­e, alla mattina o al massimo nel pomeriggio, lontano dai pasti principali». Che cosa scegliere? Il cioccolato, ovviamente, vero e proprio pompaumore: «Attiva le cellule cerebrali che inducono la sensazione di piacere — conferma il medico —. Evitate solo di abbinarlo alla panna». Al di là dei dolci, comunque, ci sono anche molti primi capaci di procurarci un sorriso. «Le mezzemanic­he con zucchine, salmone e menta sono perfette per il rientro», aggiunge il dietologo. Un po’ perché anche il salmone stimola la produzione dell’ormone della felicità, la serotonina. E un po’ perché ci ricorderan­no il mare. L’effetto nostalgia è utile in tavola: prendiamo un piatto di spaghetti o linguine al pomodoro, il più classico (come quello del ristorante Don Alfonso di Sant’Agata dei Due Golfi). Vi verrà subito in mente il sole, il profumo dell’estate, l’eco delle onde. E il morale risalirà. Altre idee? «Penne con melanzane grigliate, fiordilatt­e e pomodorini. Oppure riso basmati con pollo, peperoni e zucchine — continua il dietologo —. Con questi piatti ci si consola senza ingrassare. Perché ricordiamo­celo: già c’è il danno della tristezza del rientro, non possiamo anche aggiungere la beffa dell’aumento di peso». In sintesi, la regola è non esagerare. Nemmeno con la dieta: «Mettersi a stecchetto dopo gli stravizi delle ferie rischiereb­be di peggiorare ulteriorme­nte l’umore», spiega un recente

Contro la nostalgia Già mettersi ai fornelli dà una mano. Un altro trucco? Programmar­e gli «sfizi»

Alimenti furbi Dal cioccolato al salmone, dai broccoli ai superfood: il menù del buon umore

studio dell’osservator­io Polli Cooking Lab. Meglio un’alimentazi­one ben bilanciata, interrotta ogni tanto da un po’ di comfort food.

Lo dice anche un paladino del cibo sano come Jamie Oliver: di recente lo chef britannico ha dedicato un intero libro alle ricette del piacere, «quelle che ti fanno sentire sicuro e amato, quelle che ti emozionano e ti riscaldano». Qualche esempio? Tacu tacu (piatto peruviano a base di uova, banana e riso, perfetto per il morale visto che questi tre alimenti producono una sensazione di soddisfazi­one), polpette al sugo (sanno di mamma e di casa), clafoutis al cioccolato (l’effetto lo conosciamo). Insomma, dietro al «cibo dell’anima» ci sono anche delle basi scientific­he. Lo sa bene Martha Stewart, regina dei fornelli americana, che sui piatti del buonumore ha scritto un’encicloped­ia in sezioni (classic, easy, meatless, quick, lighter). Dalla pizza alla lasagna passando per il brownie — ma guilt-free, senza colpa, perché al posto di parte delle uova e del burro c’è la purea di prugne — le sue ricette sono studiate per appagare.

Il sito The Kitchn consiglia dieci snack contro la tristezza: meringhett­e, popcorn al caramello, fichi allo sciroppo balsamico, mandorle tostate (proteggono il corpo dalla stanchezza fisica e mentale) e via dicendo. «Avere in borsa qualcosa di speciale che vi aspetta renderà più accettabil­e il ritorno alla vita quotidiana». Speriamo. Se proprio volete evitare i dolci ricorrete ai broccoli (rafforzano le difese immunitari­e), alle lenticchie (saziano e placano l’ansia) e all’avena (fornisce energia senza appesantir­e). Altrimenti restano i superfood dalle proprietà rinvigoren­ti. Cominciate dalle bacche di Goji, ormai un must per aiutare il sistema immunitari­o. Poi i semi di Chia per fortificar­e ossa e muscoli, le dolcissime more di gelso per ridurre l’affaticame­nto. E i mirtilli, che sgonfiano e sfiammano, da gustare sopra il gelato, nello yogurt, in una crostata. I frutti blu contro il blues.

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