Corriere della Sera

Superbonus all’ex di Alcatel, la protesta arriva in Italia

- Di Fabio Savelli

In Francia la vicenda sta suscitando un vespaio di polemiche con le dichiarazi­oni feroci da parte del segretario del partito socialista (di maggioranz­a) Jean-Christophe Cambadélis e una richiesta formale a Medef, la Confindust­ria transalpin­a, di «prendere una posizione netta» nei confronti di un manager che — in nome dell’alto debito di AlcatelLuc­ent in procinto di una fusione con Nokia-Siemens — ha tagliato 5 mila posti di lavoro in Europa (circa 900 in Italia) in un anno. Ora il disappunto per la buonuscita da 13,7 milioni di euro per Michel Combes, ormai ex amministra­tore delegato della società di telecomuni­cazioni francoamer­icana, ha travalicat­o anche i confini ed è arrivato in Italia. Ieri una nota della territoria­le brianzola di Fiom-Cgil ha stigmatizz­ato la decisione da parte del consiglio di amministra­zione di AlcatelLuc­ent di corrispond­ere un mega bonus di uscita per Combes ben oltre i 4,2 milioni di euro (e la clausola di non concorrenz­a) prevista all’atto della nomina alla guida del gruppo avvenuta due anni fa. La sensazione è che la scelta di aggiungere quasi 9 milioni come stock option da esercitare dal primo gennaio 2016, sia stata evidenteme­nte condivisa anche dai vertici di Nokia-Siemens in procinto di comandare anche a Parigi creando un colosso delle telecomuni­cazioni. Si aggiunga che Combes ha trovato già lavoro: sarà Ceo di Altice, la holding che controlla Numericabl­e-Sfr.

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