La mossa di Amber su Ansaldo in attesa dell’Opa
( f. ta.) L’assemblea di Ansaldo Sts si avvicina e il fondo inglese Amber capital, in particolare, scalda i motori aumentando la partecipazione nella società, quotata in Borsa. Ufficialmente risulta al 2,4 per cento circa del capitale ma negli ultimi mesi ha acquistato pacchetti rotondi senza obblighi di comunicazione al mercato, che scattano solo se dovesse superare il 5 per cento. Il fondo Amber, come altri investitori istituzionali, ritiene che il prezzo dell’offerta pubblica di acquisto in arrivo dovrà essere superiore a quello pagato da Hitachi a Finmeccanica (9,50 euro circa, equivalente ai valori di Borsa attuali) perché i giapponesi hanno accettato di rilevare anche AnsaldoBreda, un’azienda in forte difficoltà che produce treni e metropolitane, con bilanci in profondo rosso. Intanto ieri, in vista dell’assemblea dei soci convocata l’1 ottobre, Assogestioni ha deciso di essere presente con una lista propria e Finmeccanica ha concordato con Hitachi i nomi su cui puntare per la lista di maggioranza. La lista di Assogestioni, composta da Giovanni Cavallini, Paola Giannotti, Giulio Gallazzi e Michaela Castelli, verrà appoggiata sia dal fondo Amber sia da Norges bank, il fondo sovrano della Norvegia. Pochi giorni fa quest’ultimo ha annunciato di avere ridotto contemporaneamente sia la partecipazione in Ansaldo Sts (portandola dal 2,5% circa all’1,65%) sia quella in Finmeccanica (dal 2,5% a poco più dell’1,8%). Tra i nomi che verranno presentati in assemblea da Finmeccanica manca quello del presidente attuale di Ansaldo Sts, Sergio De Luca, dipendente del gruppo e in pessimi rapporti con l’amministratore delegato Mauro Moretti ( foto). C’è, invece, quello del quarantenne amministratore delegato Stefano Siragusa, artefice del successo dell’azienda sui mercati internazionali. Siragusa è impegnato contrattualmente a chiudere l’operazione ma poi, con ogni probabilità, uscirà di scena.