Il diario di bambina amato da Bernanos
he cosa facevano i teenager prima dei social network e della messaggistica istantanea? Alice Dayrell Caldeira Brant (18801970) teneva un diario. La ragazzina annotava fatti e pensieri, piccole confidenze, umori e malumori di giornata: «Oggi ho avuto una grande sorpresa»; «oggi ho fatto una cosa molto brutta»; «ieri ho pranzato dalle zie inglesi», tra gli incipit. In altri casi si tratta di brevi cronache: «In fondo all’orto abbiamo costruito una casetta di paglia per farci il teatro dei burattini». Pubblicato in tarda età con lo pseudonimo di Helena Morley, il libro quando uscì negli anni Quaranta, ebbe un immediato successo. Il diario è proposto ora con il titolo
(traduzione di Federica Prosperi, Castelvecchi, pp. 256, 19,50). Tra i primi estimatori Georges Bernanos («È profondamente toccante — scrisse all’autrice — pensare che la ragazzina che è stata, e il piccolo universo in cui ha vissuto non moriranno mai») e la poetessa Elizabeth Bishop; tra i più recenti, la regista Helena Solberg che ne ha tratto un film e la rivista inglese «The Spectator» che ha definito l’autrice «la Jane Austen brasiliana».