Corriere della Sera

Felipe Melo: «Sì, sono un cattivo» Ma l’Inter va k.o. contro il Lecco

- Franco Fiocchini

La sua forza è la cattiveria agonistica. Felipe Melo non si nasconde: «Sì sono cattivo, però nell’ultima stagione al Galatasara­y non sono mai stato espulso».

Ecco il giocatore che Roberto Mancini ha voluto a tutti i costi all’Inter per dare non solo peso e centimetri in più alla squadra, ma anche la sveglia, in campo e fuori, a più di uno dei nuovi compagni. «Il passato è passato: non sono più quello di 10 anni fa e ogni stagione miglioro nel carattere». Felipe Melo non ha tempo da perdere: ieri mattina, dopo l’allenament­o la presentazi­one, e in serata il debutto con la maglia dell’Inter nell’amichevole persa 2-1 con il Lecco, allenato da Sergio Zanetti, fratello di Javier. «Il risultato non conta: Melo e Telles sono andati molto bene» ha commentato Mancini. E l’ex del Galatasara­y ha chiarito: «Gioco a centrocamp­o e se devo fermare un avversario lo fermo senza pensarci: ecco perché le ammonizion­i per me ci saranno sempre».

I difensori interisti ringrazian­o perché uno così davanti alla difesa può fare solo comodo. E, infatti, già Mourinho l’avrebbe come punta al fianco di Cerci, nella ripresa è stato utilizzato come trequartis­ta alle spalle di Cerci e Luiz Adriano.

Mihajlovic alla fine è parso durissimo: «Mario? Abbiamo giocato contro una squadra di Serie C. Si vede che non è in condizione e deve migliorare: è in sovrappeso di tre chili. Ora è a dieta, quando sarà pronto giocherà». Ma il tecnico si è mostrato impietoso verso i centrocamp­isti (Montolivo su tutti): «Se pensiamo di vincere perché ci chiamiamo Milan non andiamo da nessuna parte. Ho perplessit­à in tutti i reparti.

Esordio Felipe Melo, 32 anni, al primo allenament­o voluto all’Inter quando Melo era alla Fiorentina. «Firmai pure un precontrat­to perché mi avrebbe tanto voluto il tecnico portoghese, ma poi la trattativa si è arenata. Pure dopo il primo anno al Galatasara­y ero stato contattato dai dirigenti interisti, poi visto che il tempo è sempre di Dio ora finalmente sono qui, ed è quello che conta, anche se 5-6 anni di ritardo».

Felipe Melo è tornato in Italia con un chiaro obiettivo: «Non sono meglio di nessuno, però posso dare tanto a questa squadra, che è giovane e può avere bisogno di un leader in campo e fuori. E, magari, l’Inter potrà darmi una mano a tornare in nazionale. Mi manca qualcosa sul piano fisico ma per il derby sarò pronto».

Con Melo dal Galatasara­y è arrivato anche l’esterno mancini Alex Telles: «Sono un difensore bravo a fare cross e assist però devo migliorare in fase difensiva». Con il Lecco non c’erano Perisic e Ljajic, impegnati insieme ad altri 11 interisti con le rispettive nazionali. E neppure Icardi, ma la sua presenza nel derby non è in dubbio.

Mancini Melo e Alex Telles li ho visti bene Abbiamo provato un po’ di cose, non volevo far giocare più di 60’ i senior Ok i giovani

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