Un antidoto per non ricominciare a pensare «come al solito»
Benefici Leggere, o talvolta anche solo sfogliare, aiuta a tenere viva tutto l’anno la salutare curiosità estiva
Ogni anno rimango sbalordito dalla prontezza con la quale molti intorno a me — e io stesso — si scrollano di dosso l’eccezionalità di agosto, e scattanti raddrizzano la schiena per riprendere le vecchie attività, quasi che, sotto sotto, non attendessero altro. Il rischio connaturato a tanta diligenza è di sbarazzarsi troppo in fretta, insieme ai costumi da bagno, anche dello spazio di pensiero che la vacanza ci ha concesso, della curiosità che il tempo vuoto ha fatto rinascere momentaneamente in noi. Il rischio è, insomma, di tornare a essere quelli soliti, che si comportano e ragionano nel solito modo. Nell’estate che volge al termine, i lettori del Corriere sono stati partecipi di un piccolo eppure significativo cambiamento. L’allegato culturale della domenica, la Lettura, ha raddoppiato la sua dimensione, aumentato la grammatura della carta e la propria permanenza nelle edicole. Si è trattato di un evento raro, perfino azzardato, in controtendenza decisa con il dimagrimento dell’editoria culturale cartacea ovunque nel mondo. I lettori hanno risposto con un entusiasmo che è stato giustamente festeggiato. Su di me, ho scoperto, l’effetto dell’allegato accresciuto è stato soprattutto uno: quello di farmi piacevolmente perdere nella molteplicità delle discipline. L’atto stesso di attraversare il numero cospicuo di pagine mi sospinge ogni settimana verso angoli del sapere dei quali altrimenti non mi accorgerei, assuefatto come sono ai miei percorsi di pensiero abituali. La Lettura, nella forma in cui si è trasformata, riflette l’idea in disuso da tempo (e che in tanti vorrebbero riabilitare) di una cultura ramificata ma nondimeno unitaria. L’incognita adesso, per me e per gli altri lettori, è di capire quanta della curiosità estiva sia in grado di sopravvivere alla sclerosi della vita ripetitiva. Non è mia intenzione imporre qui un nuovo fioretto da aggiungere ai tanti pre-autunnali (ottimismo, attenzione al prossimo, rigore alimentare...), ma in clima di buoni propositi è bene rammentarsi che anche la curiosità richiede uno sforzo esplicito e costante, uno sforzo che è soprattutto di resistenza alla pressione appiattente del giorno-dopo-giorno. E mi preme ricordare, almeno a coloro che ne hanno beneficiato negli ultimi mesi, che continua a esistere un’alternativa in più all’autarchia del pensiero quotidiano, all’asfissia dell’agire ricorsivo: un’alternativa che si può leggere o talvolta anche solo sfogliare.