Corriere della Sera

La Ferrari è seconda ma lontana Scatta il piano 2016 anti Mercedes

Arrivabene: «Un binocolo per vederle...». Ricerche, power unit e nuovi tecnici

- Arianna Ravelli

Quello che può raccontare questa stagione per gli uomini in rosso si legge tra i tempi delle prove di Monza e in un ormai consolidat­o equilibrio delle forze in campo: la Ferrari è seconda fissa, a volte più vicina, a volte più distante. Ieri era nella versione più distante. Ha preso quasi otto decimi dalle due Mercedes: a Monza rappresent­a un distacco notevole (che sembra salire a 1’’ sul passo gara), tanto che Maurizio Arrivabene ha fatto ricorso a una delle sue battute: «Ci serve un binocolo per vedere le Mercedes... Speriamo che il tifo valga come un gettone extra dei motori». Il riferiment­o è agli sviluppi alla power unit (che si quantifica­no appunto in gettoni): la Ferrari ne ha usati tre, la Mercedes sette (tutti quelli rimasti). La notizia positiva è che in genere le terze forze sono a distanza di sicurezza dalla Rossa che può quindi sempre puntare al podio, anche se qua sembrano temibili le Force India, più per la qualifica che per la gara (le Red Bull invece sostituisc­ono il motore e partono dal fondo). Insomma, salvo sorprese sempre possibili (Arrivabene incrocia le dita quando si parla di pioggia…), la stagione è sintetizza­ta nel giudizio che Seb Vettel, fresco neopapà bis (un’altra bimba), dà del suo venerdì monzese: «Siamo soddisfatt­i, ma non completame­nte». Davanti a Sergio Marchionne (atteso forse già oggi) non è il caso di fare brutte figure («Già non siamo andati troppo bene quando è venuto in Austria e Canada…» ricorda Arrivabene), però, con due vittorie in cascina, l’obiettivo minimo

Sotto pressione Sebastian Vettel, 28 anni, durante una pausa delle prove libere di ieri a Monza

stagionale è già centrato. Insomma, per quest’anno i rossi lavorano tranquilli.

È il prossimo, invece, che la Ferrari non può sbagliare. E per tanti motivi. Intanto, perché la transizion­e è già durata abbastanza e presto i podi non basteranno più. L’uomo che la Rossa ha messo al centro del suo progetto tecnico, James Allison (non a caso il d.t. ha rinnovato

il contratto fino al 2018) è stato completame­nte libero di dedicarsi alla monoposto del 2016, senza eredità altrui, quindi si troverà di fronte a un bell’esame. Non solo: la struttura tecnica è destinata a potenziars­i, visto che si aggiungerà Jock Clear (ex Mercedes, ex Honda), che sarà il capo degli ingegneri. Gli ingenti investimen­ti nel reparto motore devono dare tutti i loro frutti, ed è chiaro che la prossima evoluzione della quinta power unit (alla Ferrari sono rimasti quattro gettoni) sarà messa in pista (a costo della penalizzaz­ione) proprio come prova per il futuro. Ancora: la galleria del vento ora funziona a pieno regime e nel paddock sono in molti a sottolinea­re che — nel pieno rispetto delle regole — la Ferrari potrà giovarsi dei benefici della collaboraz­ione con il team Haas (che usa la galleria di Maranello). La Ferrari però smentisce le indiscrezi­oni con forza: non c’è alcun travaso di informazio­ni, tanto più che un uomo Fia effettua continui controlli.

Seb Vettel, infine, l’anno prossimo sarà già perfettame­nte integrato: al nuovo capopopolo dei rossi i ferraristi potranno solo chiedere di essere portati al titolo. Niente di meno.

Le mosse, Seb papà bis Collaboraz­ione con Haas, investimen­ti nei motori, l’arrivo di Clear. Vettel ancora papà

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(Reuters)

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