Corriere della Sera

Il piccolo varietà di Bolognini diventato oggi reperto culturale

- Di Maurizio Porro

Al cinema il concetto di classico fa parte della fisica, è regolato dalla relatività, muta con la forza di gravità culturale e modaiola di attori e registi. Perciò mai dire mai, a meno che non ci sia una forza speciale per cui, ad esempio, nel momento del trionfo della serie «Downton Abbey», i «Soprano» sono già capolavori incastonat­i nella storia.

Ma se nell’anno di grazia 1953 ( Pane amore e fantasia, La signora senza camelie, I vitelloni…) si fosse dato del Al telefono Sophia Loren in una scena di «Ci vediamo in galleria» di Bolognini in cui interpreta una ballerina di fila classico a Ci troviamo in galleria del 31enne debuttante di letterario talento Mauro Bolognini, si rischiava il ridicolo.

La prospettiv­a è mutata. Col tempo quel mondo del piccolo varietà, col vanaglorio­so attore di avanspetta­colo (il Gardenia, fantastico Carlo Dapporto che fa Monsieur Verdoux come nei Pompieri di Viggiù), che scopre la cantante romantica, la sposa e porta al successo mentre lui resta nell’ombra (lo schema di È nata una stella) è diventato reperto culturale.

È la foto colorata e per nulla sbiadita di un momento di trapasso dalla rivista all’inizio dell’epica sanremese (canta e ricanta Nilla Pizzi, Grazie dei fiori, 1951) poi della tv. È quasi un film antropolog­ico per quanto dice: come si rideva, amava, gorgheggia­va, come si cercava la scrittura in galleria Colonna (oggi Sordi) a Roma: tutto con molta ironia e sincero affetto.

È noto che il nostro cinema è nato in passerella, da Totò a Fabrizi, dai De Filippo a Sordi e spesso l’ambiente rivistaiol­o di terza classe ha avuto momenti di gloria, da Luci del varietà di Fellini-Lattuada a Vita da cani, dalla Polvere di stelle a Basta guardarla. Sceneggiat­o da Steno e Fulci (ma sono in tanti), il film ha un cast da brivido d’amarcord: la compagnia è Sposito-Fiorentini-Carotenuto-Agus-Raspani Dandolo-TalegalliM­igliacci-Reder-Pizzi coi giovani Sordi (Mario Pio al telefono) e Sophia Loren ballerina di fila. Allora incassi niente male, 271 milioni sull’unghia.

Ci troviamo in galleria di Mauro Bolognini, 1953 Sky Cinema Classics, ore 13.50

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