La Juve torna grande e sconfigge il City
Sotto per un autogol di Chiellini, spintonato da Kompany, e tenuta in corsa da Buffon, nell’ultima mezz’ora cambia ritmo e con Mandzukic e Morata stende il Manchester City
Autogol di Chiellini all’inizio del secondo tempo, gol del pareggio di Mandzukic, rete decisiva di Morata ( foto): esordio vincente della Juve in Champions contro il Manchester City. Stasera Roma-Barcellona.
La Juve rinasce nella notte più difficile, ad un passo dal burrone, un istante prima di precipitare all’inferno nello stadio dei figliocci dello sceicco. Sotto per un’autorete maligna di Chiellini, spintonato vistosamente da Kompany, e salvata dal solito eterno Buffon, formidabile contro Sterling e Silva nella stessa azione, la regina in difficoltà ammutolisce l’Etihad con un improvviso uno-due dei suoi attaccanti: Mandzukic allunga il piedone per l’1-1 che in queste condizioni sarebbe già un mezzo miracolo, Morata con un sinistro a girare completa la rimonta e spalanca l’orizzonte bianconero.
Due gol in dieci minuti verso il tramonto della partita. Allora la Juve non è morta, serviva solo una scintilla che potrebbe essere l’impresa contro una
Pellegrini
squadra di fenomeni.
È una Juve di lotta e di governo, in cui ognuno aiuta il compagno vicino e anche Allegri, bersagliato dalle critiche, esce alla grande da questa serata: il suo 4-3-3, con Cuadrado mai così votato al sacrificio, è la scelta vincente. Anche se poi a guidare la rimonta e a ritrovare la strada maestra sono sempre i soliti: Buffon è un gigante (4 parate superbe), Chiellini e Bonucci difendono con la solita caparbietà, Pogba è tornato un martello. Il City, mattatore in Premier, conferma l’idiosincrasia all’Europa.
Gli inglesi mostrano subito i denti. Il primo affondo, cento secondi dopo il fischio d’inizio, è l’occasione migliore del primo tempo con doppio salvataggio nell’area bianconera: di Buffon con i piedi su Sterling e di Chiellini in anticipo su Silva. Sembra l’inizio di una notte da tregenda, ma la Juve occupa beci ne il campo e dopo aver rimediato un paio di sganassoni non si fa chiudere all’angolo. Allegri, dopo lunghe meditazioni, sceglie di puntare sulla difesa a 4, rinvia l’esordio di Lemina a favore di Sturaro e lancia Cuadrado nel tridente d’attacco anche se il colombiano spesso e volentieri arretra sulla linea dei centrocampisti in un coperto e allineato 4-4-2.
Nel primo tempo i bianconeri tengono botta anche se Hernanes è troppo timido, Pogba si spegne dopo una partenza lanciata, Sturaro conferma di non attraversare un bel momento e Morata non tiene un pallone. Però il City non c’è, prigioniero della sindrome europea. La squadra di Pellegrini s’accende di rado, non sfrutta le fasce e raramente riesce a penetrare centralmente.
Nella ripresa l’autorete di Chiellini accende la partita. Il City prende coraggio e se non fosse Buffon, decisivo in una manciata di secondi prima su Sterling e poi su Silva, confezionerebbe il 2-0 nel giro di tre minuti.
Ma qui viene fuori il carattere della Juve, che rialza la testa e abbandona le incertezze dell’ultimo periodo: Sturaro si mangia un gol, Super Mario no: la sua zampata è decisiva. Una scintilla. E il tiro bellissimo di Morata (deviato da Kolarov) rende magica la notte bianconera. Pellegrini, incredulo, prova con l’infortunato Aguero, la mossa della disperazione. Tutto è inutile. L’ultima prodezza di Buffon, sul tiro all’incrocio di Yaya Tourè, mette in cassaforte la vittoria della rinascita. Cento giorni dopo la finale con il Barcellona, la Juve europea riparte alla grande. Ora è chiamata a rilanciarsi in campionato.
Allegri Buffon è stato straordinario Siamo ripartiti dalle cose semplici Kompany ha spinto, la nostra rete era chiaramente da annullare