Cinquanta invitate speciali a Berlino Le leader al femminile secondo Merkel
Oggi e domani, Angela Merkel riuscirà a dare asilo anche a una a sessantina di donne. Nel mezzo della crisi dei rifugiati, accoglierà sotto il tetto della cancelleria di Berlino intellettuali, politiche, regine, businesswomen, attiviste sociali. Un impeto di femminismo democristiano. O meritocratico. Non quote ma donne che hanno fatto qualcosa di significativo. E soprattutto sanno raccontarlo: starà ore ad ascoltarle. Con alcune — Rania di Giordania, la presidente della Liberia Ellen Johnson Sirleaf e con le primo ministro di Norvegia e Nuova Zelanda Erna Solberg e Helen Clark — avrà anche incontri bilaterali: è la politica, bellezze. Delle altre ascolterà le opinioni e le analisi e con loro discuterà. L’invito l’ha fatto lei stessa e ha deciso di dividere l’incontro in quattro gruppi: politica, economia, società digitale, salute. L’occasione viene dal fatto che nel 2015 la Germania ha avuto la presidenza del G7 e dunque l’incontro si chiama «G7 Dialogue for Women». Ma la realtà è che la cancelliera vuole idee. Per l’Italia ci saranno Veronica De Romanis ed Emma Marcegaglia. A spiegare i problemi delle malattie nel mondo sarà Margaret Chan, direttore dell’Organizzazione mondiale della sanità, che si confronterà con Melinda Gates. Il panel politico, guidato da Christiane Amanpour, discuterà con le premier ma anche con la sindaco di Betlemme Vera Baboun e con Tzipi Livni del Parlamento israeliano. Di business parleranno tra le altre Mary Barra della General Motors e Sabine Lautenschläger della Bce. Di digitale, Véronique Cayala della televisione Arte. Non sarà una femminista classica, ma Frau Merkel sa che le donne hanno idee: le farà sue, come al solito.