Corriere della Sera

Un ex Bnp alla Banque de France? La protesta dei 140

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( c.d.c.) Da banchiere di Bnp Paribas a presidente della banca centrale francese. Con uno stop, tra i due incarichi, di poco più di sei mesi. La designazio­ne di François Villeroy de Galhau ( nella foto) come presidente della banca centrale francese, è stata mal digerita da un gruppo di oltre 140 economisti che ha protestato su Le Monde per l’incarico, evidenzian­do il rischio di conflitto di interessi. «È un’illusione totale che uno possa lavorare per l’industria bancaria e dopo diversi mesi assumere il compito con imparziali­tà e totale indipenden­za» hanno scritto gli accademici tra cui figurano tra gli altri Thomas Piketty, noto per i suoi studi sulle disuguagli­anze salariali, e l’ex capo ufficio studi della Banca Mondiale, François Bourguigno­n. Villeroy de Galhau, 56 anni ed ex capo di gabinetto di Dominique Strauss-Kahn ai tempi in cui quest’ultimo era ministro dell’Economia, è stato designato dal presidente François Hollande a succedere a Christian Noyer, che lascerà alla fine di ottobre. Ma la nomina deve essere approvata dal parlamento francese. Da qui la protesta degli economisti che hanno chiesto ai deputati di opporsi alla scelta di Monsieur le president: ci sono altri potenziali candidati — sottolinea­no gli esperti — altamente qualificat­i che non presentano rischi di conflitto di interessi come Benoit Coeuré, membro dell’esecutivo della Banca centrale europea. Villeroy de Galhau, governator­e designato, ha lasciato Bnp Paribas, di cui è stato direttore generale, lo scorso aprile.

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Petrolio, sfida alla Casa Bianca sul divieto di export

( c.d.c.) Per ora è un progetto di legge dei repubblica­ni, ma tanto è bastato a scatenare le compagnie petrolifer­e che stann0 sguinzagli­ando i loro lobbisti. E a innervosir­e la Casa Bianca. La camera americana prevede di votare un progetto di legge che rimuove il divieto di esportare petrolio americano, in vigore da circa 40 anni. Il voto del Congresso, anticipato dal Wall Street Journal, potrebbe creare turbolenze sui mercati finanziari con volatilità e prezzi al ribasso. E sarebbe un grosso scossone al mercato globale del greggio, già a prezzi di saldo. Il divieto era stato deciso nel 1973, anno della grande crisi petrolifer­a internazio­nale, per evitare che le scorte americane di greggio si potessero ridurre. «Ma ora — ha fatto sapere il leader della maggioranz­a repubblica­na alla Camera, Kevin McCarthy — non c’è momento migliore per togliere il bando. Aiuterà la nostra economia». La Casa Bianca ha subito messo il freno a mano a facili entusiasmi. «È una decisione che viene elaborata dal dipartimen­to del Commercio e, per questa ragione — ha spiegato il portavoce Josh Earnest — non sosterremo una proposta di legge come quella avanzata dai Repubblica­ni».

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L’orto della Luiss arriva a Expo

Un orto cum laude. La Luiss presenta oggi alle 18 a Expo, al Padiglione Italia, l’esperienza dell’orto coltivato da studenti e docenti dell’università all’interno del Campus dei Parioli. Ci sarà anche il direttore generale d’ateneo, Giovanni Lo Storto.

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