Corriere della Sera

Italbasket da favorita all’ostacolo Lituania «Sentiamo fiducia»

Azzurri in campo nei quarti, Bargnani in forse

- DAL NOSTRO INVIATO Flavio Vanetti

Prima le battute («I bookmaker ci danno favoriti? Si vede che sanno già se gioca Bargnani...»), poi la frase impegnativ­a: «Due anni fa, contro di loro, eravamo Cenerentol­a. Stavolta ci proponiamo alla pari». Simone Pianigiani, promosso dal presidente Petrucci al rango di «don» delle panchine, una volta tanto non ha l’aria corrucciat­a. Ma, dentro, deve avere un fuoco che arde. ItaliaLitu­ania è più di un quarto di finale che vale la zona medaglie dell’Eurobasket, con premi e cotillons (ci sarebbe la certezza, a quel punto, di essere ammessi a uno dei tornei preolimpic­i). È anche il remake di sfide storiche, dalle quali sono da estrapolar­e quella che ci fece impazzire di gioia e quella che ci consegnò alla rabbia. Ai Giochi di Atene, Gianluca Basile si inventò i famosi «tiri ignoranti» e trascinò alla finale con l’Argentina: finì con un argento da urlo. Da lacrime, invece, fu la battaglia del 2013 a Lubiana, un Europeo fa: l’Italia lottò, però perse e arrivò stremata alle partite con Ucraina e Serbia che la cacciarono dal Mondiale.

Lo snodo è questo. Si riparte da qui, avendo metabolizz­ato la beffa e avendo aumentato la maturità: «Siamo dove volevamo essere e questo ci dà fiducia» dice don Simone, parlando del livello (raggiunto) «delle squadre che ci sono sempre» e snocciolan­do le caratteris­tiche di questa Lietuva-2015, differente da certe formazioni del passato eppure — e chi immagina il contrario? — da prendere con le pinze. Lui di lituani ne ha allenati parecchi. Si parla di gente «che ha il basket come religione e che a ogni livello interpreta questo spirito». Oggi la Lituania non è più un concentrat­o di omoni polivalent­i, come i gemelli Lavrinovic: la sua identità è più definita. Ma i marchi di fabbrica restano: «Picchiano duro e ti triturano dentro l’area, che sarà il punto caldo: dovremo proteggere la nostra ma poi, pensando alla loro, dovremo saperla aprire. Comandare il ritmo e perdere pochi palloni sarà decisivo».

Incerto Andrea Bargnani, 29 anni: Pianigiani spera di averlo oggi in campo (Ipp)

Presidiare la zona pitturata sarebbe più facile se giocasse Bargnani. Però sul Mago, che cura il polpaccio destro, pende una decisione dell’ultimo minuto: «Alla fine deciderà lui. Deve sentirselo: c’è da salire su un aereo e fare una battaglia in cielo» spiega Pianigiani. C’è un piano B senza Andrea? E chi farebbe il Gallinari, visto che il Gallo sarebbe utilizzato di più da centro e che Datome è ancora out? «Vedremo in funzione dei falli e dei loro quintetti». In effetti, qui si entra nell’ipotetico. Sarà l’abbraccio della partita a dettare le scelte. Per adesso basta la consapevol­ezza di essere sul pezzo: «A Berlino è come se avessimo disputato tante finali: questo ci dà fiducia. Entrare comunque nella competizio­ne olimpica sarebbe una consolazio­ne adeguata, se andasse male? Sarebbe un punto non da poco. Ma oggi non pensiamo a questo: ce la vogliamo giocare e non da sfavoriti». Riflession­e da sogno: prima che la Francia piegasse la Lettonia, la Spagna di Scariolo ha eliminato la Grecia. Forse le Furie Rosse si stanno preparando alla finalissim­a. Dove, di norma, Azzurra le batte...

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy