Il ragazzo sfigurato con l’acido in tribunale davanti all’aggressore
Ahmed Mohamed, 14 anni, pensava che nella scuola di Irving, Texas, gli avrebbero detto bravo per la sua creazione: un orologio costruito a casa.
Invece lo hanno arrestato e sospeso per tre giorni. Perché quell’oggetto creato con tanta passione «somigliava ad una bomba». Storia incredibile in un Paese dove puoi comprarti un arsenale senza che nessuno eccepisca. Storia bizzarra che si è trasformata in caso nazionale, coinvolgendo anche Barack Obama intervenuto al fianco del giovane inventore.
Ahmed è un tipo sveglio, frequenta il club di robotica e quando può prova a costruire cose. Ed è quello che ha fatto mettendo insieme batterie, fili, circuiti: ne è nata una sorta di sveglia elettronica. Il giorno dopo l’ha portata al suo istituto, il McArthur, dove l’ha mostrata ad un insegnante. Che gli ha detto: «Bella, ma non farla vedere agli altri». Lo studente ha obbedito ed ha sistemato l’orologio nello zaino. Solo che durante la lezione — ha raccontato — è partita la suoneria. L’insegnante di turno ha chiesto cosa stesse accadendo e quando ha visto l’oggetto la prima cosa a cui ha pensato è stato il peggio: «Pare una bomba», ha osservato. Pronta la replica di Ahmed: «A me non sembra».
Poco dopo è stato chiamato fuori della classe e portato dal preside dove c’erano gli agenti ad aspettarlo. Uno gli ha chiesto: «Allora hai provato a costruire un ordigno, eh?». Lui di nuovo si è difeso ribadendo che si trattava di un semplice orologio. Ma c’è stato poco da fare. Gli hanno messo le manette, con le mani dietro alla schiena. Attorno alle 15 è stato trasferito al comando. Secondo la versione della polizia lo studente non è stato in grado di fornire una spiegazione convincente. Ossia, per loro la sua versione era solo una scusa. I dirigenti scolastici, invece, hanno sostenuto che Ahmed ha violato il regolamento che proibisce di portare oggetti non autorizzati in classe. Inoltre, hanno aggiunto, la realizzazione dell’orologio non era parte di un compito. Surreale il comunicato: «La polizia ha risposto alla segnalazione su una situazione sospetta nel nostro campus. Siamo felici che dopo gli accertamenti si sia stabilito che non vi è stata alcun pericolo». Passo indietro anche degli agenti che non hanno mosso alcuna accusa.
Il padre di Ahmed, Mohamed, arrivato diversi anni fa dal Sudan, ha parlato di episodio di islamofobia. «Hanno montato questo caso solo perché pensano che tutti i musulmani siano dei terroristi — ha dichiarato
In Rete
A sinistra l’orologio di Ahmed. In basso, una delle tante immagini di solidarietà di americani con orologi in mano diffuse ieri su Twitter con l’hashtag #Istandwith Ahmed
Studente
Ahmed Mohamed, 14 anni, in una foto diffusa dal Dallas Morning News. Il ragazzo, che sogna di diventare ingegnere, aveva costruito un orologio. L’insegnante lo ha scambiato per una bomba
Il futuro appartiene a persone come Ahmed. Se vuoi venire da noi a Facebook, mi piacerebbe conoscerti. Continua a costruire
—. Mio figlio è in gamba, ha iniziativa. Viviamo nella terra delle opportunità ma quelli che hanno riservato al ragazzo questo trattamento lo vedono in modo diverso».
Non appena la notizia è stata rilanciata dai media è «esplosa» la solidarietà nei confronti dello studente. Nessuno eccepisce sullo stare in guardia — troppe stragi si sono consumate nelle scuole — ma qui sono andati ben oltre. Obama ha scritto su Twitter: «Bell’orologio, vuoi portarlo qui? Dobbiamo ispirare più ragazzi come te ad apprezzare la scienza. È questo che rende grande l’America». Parole di apprezzamento seguite da un invito alla Casa Bianca per la notte dedicata all’astronomia. Dura Hillary Clinton: pregiudizi e paura non ci rendono più sicuri. Poi Mark Zuckerberg: «Il futuro appartiene a persone come Ahmed. Se vuoi venire da noi a Facebook, mi piacerebbe conoscerti. Continua a costruire».
Mio figlio è in gamba, ha iniziativa. Viviamo nella terra delle opportunità ma quelli che lo hanno trattato così lo vedono in modo diverso Forte il tuo orologio, Ahmed. Perché non lo porti alla Casa Bianca?