Corriere della Sera

Quell’incontro con Tosi: «Mi ha cercato Matteo»

- Cesare Zapperi

«Da tempo c’è un rapporto di reciproca stima con Matteo Renzi». Flavio Tosi scantona. Il sindaco di Verona cerca di non attribuire un particolar­e significat­o politico all’incontro di ieri a Palazzo Chigi con il presidente del Consiglio. Ma, simpatia personale e questioni amministra­tive a parte, non può negare, come ha confermato a stretto giro di agenzia la senatrice Patrizia Bisinella (sua compagna e una delle tre componenti del suo movimento «Fare» a Palazzo Madama), che nel faccia a faccia si sia parlato dell’ormai prossimo voto sulla riforma del Senato, dove anche un pugno di consensi può fare la differenza. E tantomeno si è trattato di un incontro casuale. Perché è vero che Matteo Renzi avrebbe dovuto essere a Verona sabato scorso per una tappa del tour delle 100 città promosso dal Pd, ma qualche giorno prima il premier aveva telefonato al sindaco per chiedergli un faccia a faccia non ufficiale. Difficile credere che non avesse in mente la battaglia del Senato. Poi, complice il cambio di programma dovuto alla finale tutta italiana degli Us Open, l’incontro è saltato.

Finita lì? No, il bisogno di vedersi doveva essere impellente e così c’è stato un nuovo contatto con Verona. Ieri è stato il sindaco a presentars­i direttamen­te a Palazzo Chigi mentre entro metà ottobre sarà Renzi a sbarcare in riva all’Adige. «Abbiamo parlato di politica, ovviamente — conferma Tosi — e ho ribadito che noi siamo favorevoli alle riforme. L’ho già detto: rispetto a chi è per il tanto peggio tanto meglio come Salvini, noi abbiamo un atteggiame­nto pragmatico». Il primo segno evidente è arrivato proprio ieri con il via libera, insieme alla maggioranz­a, alla decisione di portare subito in Aula il ddl Boschi. «I cittadini e il Paese vogliono che le riforme si facciano. Noi vogliamo dare un contributo», la promessa della senatrice Bisinella che ha il forte sapore di un’apertura di credito.

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