Corriere della Sera

E Roberti le dà ragione: guai a negare l’evidenza

- Virginia Piccolillo

Il velo lo ha squarciato Rosy Bindi. Parlando di camorra come «elemento costitutiv­o» della società napoletana. E scatenando reazioni indignate nella Napoli, sindaco de Magistris in testa, che non ci pensa proprio a far «coincidere l’origine di Napoli con la camorra». Lo rivendica la presidente dell’Antimafia. E accanto a sé trova voci di rilievo. Il procurator­e antimafia, Franco Roberti, che va oltre: «Parte integrante della società». Non è una sterile questione semantica. Roberti, che è stato procurator­e capo a Salerno, lo spiega bene di fronte alla commission­e bicamerale: «La camorra — dice — è un problema economico, politico e sociale oltre che criminale». Guai a «negare l’evidenza», e

Il profilo Franco Roberti, 67 anni, magistrato. Nel 2013 il Csm lo ha nominato procurator­e nazionale antimafia

continuare a trattare le mafie come un «problema emergenzia­le». O demandarlo solo all’azione giudiziari­a dove, assicura Roberti «è stato fatto tutto il possibile». Ora, dice Roberti, occorre un piano di interventi economici per il recupero di quei territori. Perché «esiste una Napoli virtuosa e onesta ma accanto c’è una Napoli camorrista e plebea che convive con quella perbene e trova la sua linfa in quelle povertà crescenti e in quelle diseguagli­anze in cui si infiltrano le mafie per fare affari con i ricchi». Con la presidente si schiera la Confindust­ria campana e chiede di prendere con «serietà la sua denuncia». Ma la ferita, aperta dal giudizio tagliente della Bindi, brucia ancora a molti. «Parole sconcertan­ti e lasciano un senso di amaro in bocca», dice Pietro Russo, presidente di Confcommer­cio della provincia napoletana. E il sindaco de Magistris è il più duro: «Non interloqui­sco più con la Bindi voglio parlare con Boldrini e Grasso e sapere se sono d’accordo sulla camorra dato costitutiv­o della storia di Napoli. Se così fosse la Commission­e sarebbe venuta a gettare discredito su Napoli». Quanto a lei, conclude: «Avrebbe potuto chiarire, spiegare. Invece no. Perseverar­e è diabolico».

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