Corriere della Sera

Gabrielli: no alla riserva di caccia delle coop

Roma, il prefetto «sposa» la relazione di Cantone. Nuove ombre sulla raccolta rifiuti nei campi rom

- Ernesto Menicucci

Quella «riserva di caccia» destinata alle coop e prevista dal Comune di Roma, è «assolutame­nte da rivedere». Parole del prefetto Franco Gabrielli, dal 27 agosto anche «tutor» dell’amministra­zione capitolina. La prima indicazion­e è chiara: «Il tema del 5% alle cooperativ­e nasce anche da una buona intenzione, ma diventa criminogen­o e produce il frazioname­nto degli appalti». Appalti dati spesso ai soliti noti, per lo più senza gare di evidenza pubblica, ma tramite affidament­i diretti e proroghe.

È quanto emerge dalla relazione di Raffaele Cantone, che Gabrielli sposa in pieno: «L’ho molto apprezzata — dice il prefetto —. Su molte cose non si discosta dalla nostra analisi: vuol dire che avevamo centrato i punti critici. Il tema è il rispetto delle regole e della legalità, uno degli aspetti più importanti su cui lavorare». Cantone conferma: «Non tutti gli appalti irregolari sono necessaria­mente oggetto di corruzione, ma quel sistema di illegalità ha finito per favorire meccanismi corruttivi». Ci sarà un ulteriore filone di Mafia Capitale? «Non spetta a noi valutare — la risposta del presidente dell’Autorità anticorruz­ione — se questa relazione potrà aprire nuove indagini giudiziari­e, anche sui sindaci. Abbiamo inviato la relazione alle Procure perché c’è un evidente collegamen­to a Mafia Capitale: alcuni appalti riguardano cooperativ­e oggetto L’evento Il sindaco di Roma Ignazio Marino con il giocattoli­no di Martin Lutero all’inaugurazi­one della piazza dedicata a Colle Oppio al «padre» della Riforma protestant­e sono stati rendiconta­ti 75.380 chili di rifiuti, ma ne risultereb­bero consegnati 44 mila. Quarto: il consorzio svolge, quasi da monopolist­a, i lavori in quello stesso campo dal 2006, dal 2009 è andato in proroga e negli anni ha moltiplica­to i guadagni: 428 mila euro nel 2011, 701 mila nel 2014. Ma i mandati di pagamento alle coop del consorzio sono andati avanti nel 2015 senza che nessuno controllas­se eventuali irregolari­tà. Per Gabrielli e Cantone, forse, c’è dell’altro lavoro. Per cento La quota degli appalti del Comune di Roma che veniva affidata alle coop ufficialme­nte per «favorire una realtà economica che affonda le radici nella solidariet­à»

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