Gabrielli: no alla riserva di caccia delle coop
Roma, il prefetto «sposa» la relazione di Cantone. Nuove ombre sulla raccolta rifiuti nei campi rom
Quella «riserva di caccia» destinata alle coop e prevista dal Comune di Roma, è «assolutamente da rivedere». Parole del prefetto Franco Gabrielli, dal 27 agosto anche «tutor» dell’amministrazione capitolina. La prima indicazione è chiara: «Il tema del 5% alle cooperative nasce anche da una buona intenzione, ma diventa criminogeno e produce il frazionamento degli appalti». Appalti dati spesso ai soliti noti, per lo più senza gare di evidenza pubblica, ma tramite affidamenti diretti e proroghe.
È quanto emerge dalla relazione di Raffaele Cantone, che Gabrielli sposa in pieno: «L’ho molto apprezzata — dice il prefetto —. Su molte cose non si discosta dalla nostra analisi: vuol dire che avevamo centrato i punti critici. Il tema è il rispetto delle regole e della legalità, uno degli aspetti più importanti su cui lavorare». Cantone conferma: «Non tutti gli appalti irregolari sono necessariamente oggetto di corruzione, ma quel sistema di illegalità ha finito per favorire meccanismi corruttivi». Ci sarà un ulteriore filone di Mafia Capitale? «Non spetta a noi valutare — la risposta del presidente dell’Autorità anticorruzione — se questa relazione potrà aprire nuove indagini giudiziarie, anche sui sindaci. Abbiamo inviato la relazione alle Procure perché c’è un evidente collegamento a Mafia Capitale: alcuni appalti riguardano cooperative oggetto L’evento Il sindaco di Roma Ignazio Marino con il giocattolino di Martin Lutero all’inaugurazione della piazza dedicata a Colle Oppio al «padre» della Riforma protestante sono stati rendicontati 75.380 chili di rifiuti, ma ne risulterebbero consegnati 44 mila. Quarto: il consorzio svolge, quasi da monopolista, i lavori in quello stesso campo dal 2006, dal 2009 è andato in proroga e negli anni ha moltiplicato i guadagni: 428 mila euro nel 2011, 701 mila nel 2014. Ma i mandati di pagamento alle coop del consorzio sono andati avanti nel 2015 senza che nessuno controllasse eventuali irregolarità. Per Gabrielli e Cantone, forse, c’è dell’altro lavoro. Per cento La quota degli appalti del Comune di Roma che veniva affidata alle coop ufficialmente per «favorire una realtà economica che affonda le radici nella solidarietà»