Sabella: foto reale ma del passato La Capitale sta cambiando
«La fotografia scattata da Cantone, purtroppo, è reale». Alfonso Sabella ( foto sotto), il pm Antimafia da dicembre assessore alla Legalità del Campidoglio, non si nasconde. «Però sia chiaro che quella foto è del passato, Roma è cambiata: se con Alemanno c’è stato il boom, con Marino c’è l’inversione di tendenza. Si può dire che abbiamo affrontato e risolto tutti i punti critici evidenziati da Cantone. A proposito: è stato Marino a chiedere all’Anac questa verifica».
Nel 2015 non ci sono stati affidamenti alle coop?
«Qualche proroga c’è stata, del resto i problemi arrivano a cavallo e vanno via a piedi, con lentezza. Si tratta di contratti già stipulati, senza il tempo necessario per bandire la gara, e per servizi essenziali per la collettività. Il 28 dicembre viene da me il dirigente e dice che il 31 scade il servizio per i minori disabili, per gli anziani. Come si fa a sospenderlo? Va bene la proroga, quindi, ma poi si devono fare le gare: e così è adesso. Dico di più, con Marino c’è stata anche qualche “soprasoglia” sulle procedure negoziate: ma si tratta di pochi casi, economie di gara aggiunte, errori tecnici».
Ma nel 2014 sono aumentati gli affidamenti diretti?
«Per numero, gli importi sono diminuiti di molto. Anche perché è vero che il Bilancio, utile per la programmazione, è stato approvato in giunta a marzo ma il Consiglio ha dato il via libera ad agosto: c’erano interessi solo politici o anche criminali? E la politica dov’era quando le gare erano 7 in un anno e il resto andava in affidamenti diretti? Il regolamento dei contratti era del 1993, lo sto cambiando io. È stato Alemanno a fare la norma che imponeva a Roma di dare il 5% del Bilancio alle coop, noi l’abbiamo disattesa».
Si aspettava di trovare una situazione simile?
«No. Ma Roma non è peggio di importanti ministeri: anche loro usano le proroghe, non con le coop ma con le multinazionali».