E il Pentagono esagera i successi dei raid
È una storia imbarazzante che può avere conseguenze pesanti. Perché chiama in causa uno snodo delicato: il Comando centrale americano, quello che dirige le missioni in Iraq e Afghanistan. È possibile che gli ufficiali abbiano fornito alla Casa Bianca come al Congresso rapporti alterati sullo stato della campagna anti Isis. Documenti dove si esagerano i successi contro i jihadisti e si presenta la situazione dell’esercito iracheno con un quadro positivo. Le accuse sulle presunte manipolazioni sono arrivate dai funzionari dell’intelligence che hanno fornito agli inquirenti del Pentagono prove sostanziali su quanto è avvenuto in questi mesi. I particolari, rivelati dal New York Times, seguono altre indiscrezioni sulla «rivolta» di una cinquantina di agenti infuriati per la stessa ragione. Il Comando avrebbe passato all’establishment politico informazioni non proprio esatte, «abbellendo» i report sui raid aerei lanciati da oltre un anno tra Siria e Iraq. Interrogato al Senato su questo sviluppo, il responsabile del Comando centrale, generale Lloyd Austin, ha evitato risposte dirette rimandando tutto alla conclusione dell’inchiesta in corso. È possibile che valutazioni positive sull’azione bellica possano aver aiutato la Casa Bianca nel sostenere che la scelta del contenimento funziona. Una strategia da portare avanti con aerei, droni e interventi delle forze speciali ma senza uno schieramento di truppe, come hanno chiesto i critici. In particolare di unità che assistano l’aviazione indicando con precisione i bersagli. E alcuni repubblicani hanno anche sostenuto la necessità di creare una zona di sicurezza nel nord della Siria. A Washington sono molti - specie tra gli uomini in divisa che guardano con diffidenza a quanto avviene nella regione. Un conflitto dove spesso le posizioni dei protagonisti cambiano e si capovolgono a seconda del momento. Da qui la scelta condivisa dal presidente Obama di procedere con estrema prudenza.
@guidoolimpio