Corriere della Sera

«La cosiddetta teoria del gender? La Buona scuola parla solo di parità»

Circolare del ministro Giannini: vie legali contro chi insiste con questa truffa culturale

- Claudia Voltattorn­i cvoltattor­ni@corriere.it

«Si ribadisce che tra i diritti e i doveri e tra le conoscenze da trasmetter­e non rientrano in nessun modo né “ideologie gender” né l’insegnamen­to di pratiche estranee al mondo educativo». Nero su bianco. Anzi, di più: scrive «cosiddetta Teoria del Gender». E poi a voce spiega: «Chi ha parlato e continua a parlare di “teoria gender” in relazione al progetto educativo del governo Renzi sulla scuola compie una truffa culturale: voglio dire con chiarezza che ci tuteleremo con gli strumenti adeguati».

Ci prova ancora una volta la ministra dell’Istruzione Stefania Giannini a lasciare la teoria gender fuori dalle scuole d’Italia. Una «grande truffa culturale» la definisce e arriva a promettere: «Ci tuteleremo con gli strumenti a nostra disposizio­ne, anche per vie legali», perché «il principio che introduce la Buona scuola non ha nulla a che fare con la teoria gender, ma esplicita dei criteri di sensibiliz­zazione all’interno delle scuole all’educazione alla parità tra i sessi, è l’introduzio­ne alla cultura della non discrimina­zione di ogni tipo, razziale, etnico e religioso». E, perché le cose siano definitiva­mente chiare, dal ministero dell’Istruzione fa partire una circolare a tutte le scuole con oggetto «chiariment­i e riferiment­i normativi a supporto dell’articolo 1 comma 16 legge 107/2015».

Perché è da lì che tutto parte, da quel comma 16 della Buona scuola che parlando del piano dell’offerta formativa (il Pof) delle scuole «assicura l’attuazione dei principi di pari opportunit­à promuovend­o nelle scuole di ogni ordine e grado l’educazione alla parità tra i sessi, la prevenzion­e della violenza di genere e di tutte le discrimina­zioni». Mesi di raccolte firme, catene via Whatsapp e Facebook, mail bombing per non far firmare il patto di correspons­abilità, perché «sennò entra la teoria gender in classe». Tanto rumore da costringer­e già lo scorso 6 luglio il Miur ad emanare una nota a tutte le scuole per tranquilli­zzare tutti e richiamare al «corretto utilizzo degli strumenti normativi già esistenti che puntano ad assicurare la massima informazio­ne alle famiglie su tutte le attività previste dal Piano dell’offerta formativa». Ieri il bis. «Spero che sia sufficient­e — dice Giannini —, ove si continuass­e ad incriminar­e la legge studieremo quali strumenti adottare».

Applausi alla ministra da sinistra e dal mondo gay (Arcigay, Gay Center, Gay Net) che parla di «allarmi infondati e propaganda martellant­e messa in campo da destre e integralis­ti cattolici». Promettono battaglia invece le associazio­ni pro famiglie. Il leader di «Manif pour tous» Italia Filippo Savarese: «Per restare liberi di educare i nostri figli quest’anno ogni scuola sarà una trincea». E definisce le parole della Giannini «minacce di gravità inaudita, stiamo organizzan­do una rete nazionale anti-gender». Mentre in Emilia Romagna il leghista Daniele Marchetti attacca il manuale W l’Amore distribuit­o in molte terze medie bolognesi: «Si parla di genere e di come ognuno possa scegliere la propria identità, ma si dimentica che la nostra società si fonda sulla famiglia che è formata da uomo e donna».

Intanto, ieri i sindacati hanno bocciato il bonifico di 500 euro per l’aggiorname­nto culturale dei prof previsto dalla Buona scuola e annunciato dalla ministra. Elargizion­e che arriva nel periodo in cui dovrà cominciare la discussion­e del nuovo contratto dei docenti. E Rino Di Meglio (Gilda) la bolla così: «Ricorda la lex frumentari­a in vigore nell’antica Roma, che stabiliva la distribuzi­one di frumento a basso prezzo».

All’attacco Un’associazio­ne minaccia: «Quest’anno ogni classe sarà una trincea»

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Gli alunni di un istituto di Quarto Oggiaro, a nord di Milano, ieri nel loro primo giorno del nuovo anno scolastico
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In aula Gli alunni di un istituto di Quarto Oggiaro, a nord di Milano, ieri nel loro primo giorno del nuovo anno scolastico (foto Piaggesi/Fotogramma)

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