Corriere della Sera

Il cuore azzurro cede sul più bello L’Italia si ferma contro il solito tabù

La Lituania ci elimina come nel 2013. Gentile spreca la palla decisiva, poi il crollo nei supplement­ari

- DAL NOSTRO INVIATO

LILLA Come due anni fa: fuori nei quarti all’overtime, superati di nuovo dalla Lituania. L’Eurobasket diventa all’improvviso una saponetta che l’Italia non afferra e che anzi le scappa di mano proprio quando il sogno del podio era una quasi realtà: alla battaglia per le medaglie, invece, si iscrivono i baltici, agganciand­o il loro vagone al trenino formato da Francia, Spagna e Serbia. Ad Azzurra rimane la lotta per fissare almeno il suo diritto a partecipar­e al torneo preolimpic­o del prossimo anno. Ci sono due chance: o vincendo oggi con la Repubblica Ceca, oppure imponendos­i nello spareggio di domani per il settimo posto, casomai si perdesse. Sembra poca cosa, in realtà, tra le pieghe della cosiddetta cultura della sconfitta, occorre fare lo sforzo di realizzare che è ben più di un premio di consolazio­ne (nemmeno scontato alla vigilia) perché definisce quell’orizzonte a cinque cerchi che rappresent­a la meta di una generazion­e di cestisti.

Però, che rabbia. Si ripensa alla Nazionale dello showtime che ha abbattuto la Spagna, a quella di sofferenza e sacrificio che ha domato i tedeschi, a quella diventata esplosiva che ha travolto Israele: non può non esserci il magone. D’altra parte, stavolta ci è mancato troppo: il tiro, innanzitut­to. E poi, a parte un Aradori incisivo nella prima parte, il contorno attorno ai quattro fari, cioè il Bargnani top scorer, il Gentile degli sprazzi, il Gallinari che ha preso in mano la squadra nei minuti cruciali, il Belinelli che ha segnato senza risolvere.

Diario di una sofferenza. C’è Bargnani, già in quintetto, e c’è sollievo nel sapere che il Mago potrà opporsi al suo ex compagno di squadra Valanciuna­s, insieme all’ex milanese Maciulis il pericolo numero uno della Lituania di oggi. Partono sciolti i baltici (3-6), sfruttando anche qualche pecca italiana, ma Gentile entra subito nell’arena dando il primo vantaggio (13-12) sulla scia di una tripla di Belinelli. Però Ale incappa (sfondament­o in attacco) nel secondo fallo e questo ha ripercussi­oni sulla squadra: dopo un 8-0, l’Italia incassa infatti un contro-parziale identico e va sotto 20-13. È tempo di ricucire: i sarti sono Belinelli, Aradori e Cinciarini e così l’ondivago primo quarto (21-20 Lituania) definisce una sostanzial­e patta.

La scossa viene da Aradori: buone letture, intraprend­enza, tiro. L’Italia si sgancia (28-22) anche perché Cusin si fa trovare pronto in attacco. Ma non è ancora una fuga. Azzurra non mette la museruola a Milaknis e la sua tripla ispira un parziale di 10-4 che fagocita tutto. Di Melli l’ultimo vantaggio nostro (36-

61,1 per cento la percentual­e di tiro da tre punti dei lituani (11 su 18). Per gli azzurri di Pianigiani invece solo 28,6 (8 su 28)

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Gioia e dolore A sinistra Mantas Kalnietis (di spalle, 14 punti) e il miglior realizzato­re Jonas Valanciuna­s (26). A destra Danilo Gallinari (17) e Andrea Bargnani (21) (Afp)
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