Tentori (Citigroup): segnale all’economia
«Persisterà questa incertezza. Perché un rialzo dei tassi avrebbe dato un segnale chiaro ai mercati. Ora tornerà la speculazione. Si continuerà a scommettere su quando ciò avverrà: ottobre, dicembre o addirittura l’anno prossimo». L’italiano Alessandro Tentori è il responsabile della strategia dei tassi della banca d’affari Citigroup. Dal suo ufficio di Londra gestisce la politica dei tassi di un colosso del credito con sedi in oltre cento Paesi nel mondo. «Ha contato soprattutto un dato nella scelta della Federal Reserve – dice Tentori – il deflattore dei consumi privati negli Stati Uniti fermo all’1,2%, lontano dall’obiettivo del 2 ritenuto convenzionalmente il target per un’inflazione accettabile e capace di garantire crescita sul lungo termine». La quasi unanimità della Fed stavolta può avere colto di sorpresa dopo sette anni di inesorabile discesa dei tassi a seguito della crisi del 2008. Tentori osserva che in parte può aver influito il rallentamento dell’economia cinese. «Le fibrillazioni del mese di agosto e le decisioni della banca centrale cinese per frenare gli effetti della bolla finanziaria hanno evidentemente suggerito di attendere ancora un po’ prima di decidere un aumento del costo del denaro». A ben vedere un ruolo lo gioca anche l’andamento delle materie prime. Il prezzo del petrolio ad esempio è lontano dai massimi di qualche anno fa e secondo Tentori dimostra che persistono ancora focolai di instabilità legati alle economie dei Paesi produttori. Certo colpisce come nella scelta della banca centrale Usa non abbia inciso nemmeno il tasso di disoccupazione negli Stati Uniti al minimo storico (5 per cento). Tentori sostiene che nonostante le migliaia di posti di lavoro creati ogni mese negli Stati Uniti non si sia ancora scollinata la crisi e la Fed vuole evidentemente andarci cauta.
@FabioSavelli