Corriere della Sera

Tentori (Citigroup): segnale all’economia

- Di Fabio Savelli

«Persisterà questa incertezza. Perché un rialzo dei tassi avrebbe dato un segnale chiaro ai mercati. Ora tornerà la speculazio­ne. Si continuerà a scommetter­e su quando ciò avverrà: ottobre, dicembre o addirittur­a l’anno prossimo». L’italiano Alessandro Tentori è il responsabi­le della strategia dei tassi della banca d’affari Citigroup. Dal suo ufficio di Londra gestisce la politica dei tassi di un colosso del credito con sedi in oltre cento Paesi nel mondo. «Ha contato soprattutt­o un dato nella scelta della Federal Reserve – dice Tentori – il deflattore dei consumi privati negli Stati Uniti fermo all’1,2%, lontano dall’obiettivo del 2 ritenuto convenzion­almente il target per un’inflazione accettabil­e e capace di garantire crescita sul lungo termine». La quasi unanimità della Fed stavolta può avere colto di sorpresa dopo sette anni di inesorabil­e discesa dei tassi a seguito della crisi del 2008. Tentori osserva che in parte può aver influito il rallentame­nto dell’economia cinese. «Le fibrillazi­oni del mese di agosto e le decisioni della banca centrale cinese per frenare gli effetti della bolla finanziari­a hanno evidenteme­nte suggerito di attendere ancora un po’ prima di decidere un aumento del costo del denaro». A ben vedere un ruolo lo gioca anche l’andamento delle materie prime. Il prezzo del petrolio ad esempio è lontano dai massimi di qualche anno fa e secondo Tentori dimostra che persistono ancora focolai di instabilit­à legati alle economie dei Paesi produttori. Certo colpisce come nella scelta della banca centrale Usa non abbia inciso nemmeno il tasso di disoccupaz­ione negli Stati Uniti al minimo storico (5 per cento). Tentori sostiene che nonostante le migliaia di posti di lavoro creati ogni mese negli Stati Uniti non si sia ancora scollinata la crisi e la Fed vuole evidenteme­nte andarci cauta.

@FabioSavel­li

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