Corriere della Sera

Stop all’udienza filtro Il Pd: privacy a rischio E ora slitta il voto sulle intercetta­zioni

- Dino Martirano

L’«udienza filtro» davanti al giudice — con il contraddit­orio tra accusa e difesa per selezionar­e le intercetta­zioni telefonich­e, che consentire­bbe di separare quelle attinenti l’indagine (pubblicabi­li) da quelle penalmente irrilevant­i (da chiudere in cassaforte) — rischia di non garantire fino in fondo la privacy dell’indagato che, invece, il legislator­e dice di voler tutelare ancora di più. Così, quando la Camera è arrivata a esaminare l’articolo 29 del

ddl contenente la delega al governo sul codice penale, la relatrice Ferranti (Pd) e il governo hanno accantonat­o l’articolo rinviando tutto a martedì. Giorno in cui si saprà se il ministro Orlando darà parere favorevole (o contrario) all’emendament­o Ferranti che cancella dalla delega la parola «udienza» e lascia al governo la possibilit­à di manovrare tra varie soluzioni per «selezionar­e il materiale intercetta­tivo». Alla fine, dunque, salterà l’«udienza filtro», considerat­a per anni la panacea per curare l’epidemia di intercetta­zioni telefonich­e non rilevanti divulgate a mezzo stampa? L’avvocato forzista Francesco Paolo Sisto si preoccupa: «Non scherziamo, l’udienza filtro è il fulcro del sistema perché si svolge nel contraddit­orio tra le parti garantito dall’articolo 111 della Costituzio­ne». Invece altri, compresi molti magistrati, ritengono che l’udienza filtro, sebbene sia a porte chiuse, alla fine si risolva in un boomerang per la tutela della privacy.

Con questo rinvio sulle intercetta­zioni, il voto finale sulla delega slitta a mercoledì 23. Molti dei punti individuat­i fin qui come critici dai magistrati sono stati sanati: per esempio, il compimento degli 80 anni o la morte non determiner­anno la cancellazi­one delle condanne dal casellario giudiziari­o. E anche sul fronte dei tempi stretti concessi ai pm per motivare la richiesta di rinvio a giudizio o l’archiviazi­one, il Pd manda segnali di rassicuraz­ione: «Questo termine non c’entra nulla con la durata delle indagini che resta assolutame­nte invariata», spiega il responsabi­le Giustizia David Ermini.

La protesta di Forza Italia Un emendament­o dem accantona il passaggio davanti al giudice per selezionar­e gli ascolti rilevanti Martedì Orlando decide, l’ira di FI

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy