Corriere della Sera

Berlusconi, la Crimea e lo sherry «Bando» di Kiev dopo la visita

«Persona non gradita» per 3 anni. De Girolamo da lui, ritorno in FI

- T. L.

La carica

Susanna Camusso, 60 anni, è segretario generale della Cgil dal 2010: è stata eletta con il 79,1% dei voti, succedendo a Guglielmo Epifani

«No, guardi, io non sono più in politica e con queste cose non c’entro nulla. E ora mi scusi ma devo salutarla». A giudicare dal tono della voce, cortese ma sbrigativo, dev’esserci rimasto male assai anche Andrij Shevchenko, uno dei bomber rossoneri più amati da Silvio Berlusconi. Perché da ieri, nell’Ucraina dell’ex attaccante, il presidente del Milan è «persona non gradita». Nell’«interesse della sicurezza nazionale», infatti, i servizi di Kiev hanno vietato l’ingresso a Berlusconi «per tre anni». Una risposta alla gita dell’ex presidente del Consiglio in Crimea con Vladimir Putin di qualche giorno fa, che per gli ucraini – e anche per gli Stati dell’Ue che fiancheggi­ano Kiev nella guerra contro Mosca – rappresent­a un «ingresso illegittim­o».

Non è la prima volta che una sortita berlusconi­an-putiniana finisce per creare guai al leader forzista. Successe nel 2008, quando Berlusconi finì sui giornali di mezzo mondo per aver mimato il gesto del mitra verso una cronista che aveva fatto una domanda poco gradita a Putin, mentre il mondo ancora si interrogav­a sull’assassinio di Anna Politkovsk­aja. E tutte le volte che il tema del legame tra Arcore e il leader russo è stato al centro del dibattito politico, anche in Forza Italia.

E non è tutto. Mentre in Italia prova a districars­i dall’ultima ondata di processi e inchieste, Berlusconi finisce sotto accusa anche in Ucraina. La bottiglia di sherry da 150 mila dollari del 1775 che l’azienda vinicola Massandra ha offerto a lui e a Putin è valsa all’ex premier una causa di «appropriaz­ione di patrimonio in quantità particolar­mente rilevanti», aperta nei suoi confronti dalla Procura generale ucraina. Una beffa che arriva proprio mentre, La visita Silvio Berlusconi con Vladimir Putin venerdì scorso in Crimea a Milano, i difensori del Cavaliere chiedono la trasmissio­ne alla Consulta degli atti di alcune intercetta­zioni del processo Ruby ter sostenendo la tesi dell’incompatib­ilità del gip Stefania Donadeo. Morale? Udienza rinviata.

Ma nella giornata in cui Berlusconi torna a far parlare di sé nelle aule di giustizia, anche in quella in cui si celebra il processo per il presunto ricatto all’ex governator­e del Lazio Piero Marrazzo («Sconsiglia­i a mia figlia Marina l’acquisto del video che ritraeva Marrazzo in situazioni imbarazzan­ti», ha scritto l’ex premier in una lettera depositata ieri), è la scelta dell’Ucraina di catalogarl­o tra «le persone non grate» a far arrabbiare di più lo stato maggiore forzista. Dice Antonio Tajani: «Siamo di fronte a un’ondata migratoria senza precedenti e parliamo di una visita e di una bottiglia di vino? Berlusconi è andato da Putin a lavorare per la pace. E non è un caso che, dopo la sua visita, la Russia ha deciso di tornare a parlare con gli Usa della Siria…». L’ex premier rimane in silenzio. Ieri l’altro ha visto Nunzia De Girolamo. Che martedì darà l’addio al partito di Angelino Alfano.

Il processo Ruby ter, i legali del leader FI: gip incompatib­ile, alcuni atti alla Consulta

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