Corriere della Sera

Un centro in ogni regione italiana Ecco dove andranno i migranti

La road map inviata a Bruxelles. «Gli hotspot in cambio di trasferime­nti e rimpatri»

- Fsarzanini@corriere.it

essere resi disponibil­i in Piemonte dove si è deciso di portare i migranti al Castello di Annone, fino a poco tempo fa inserito tra i beni della Difesa. Ben 500 posti saranno invece quelli messi a disposizio­ne nella caserma di Civitavecc­hia.

2013 Israele-Egitto e Foggia che ne può tenere 800. Altri 300 in uno stabile all’interno del porto di Taranto. Ben mille anche in Calabria nel Cara di Crotone, mentre in Campania si ristruttur­a l’ex casa mandamenta­le di Morcone, in provincia di Benevento, ma non si sa ancora per quante persone. L’accordo fatto tra il prefetto Mario Morcone e il governator­e Enrico Rossi prevede che in Toscana non ci sia un’unica struttura, ma più hub con meno posti. La Sicilia, meta principale degli sbarchi, avrà capienza per oltre 2 mila posti:

IsraeleGio­rdania Corriere.it Leggi e guarda tutti gli aggiorname­nti sulla crisi dei rifugiati e dei migranti sul sito del «Corriere della sera» 550 nella struttura di Lampedusa, 300 nell’hotel Villa Sikania di Porto Empedocle in provincia di Agrigento, 400 nell’edificio Milo a Trapani, 300 a Pozzallo, in provincia di Ragusa, 300 in un’area della zona industrial­e di Augusta in provincia di Siracusa.

Nelle ultime due settimane il flusso di arrivi sembra essere diminuito, tanto che i dati del Viminale parlano di 122.636 persone giunte dal 1° gennaio fino al 16 settembre a fronte delle 131.169 dello stesso periodo dello scorso anno, quasi 10 mila in meno. Una situazione ritenuta comunque «pesante» soprattutt­o se si tiene conto che non tutti hanno diritto all’asilo. Nel documento inviato a Bruxelles si ribadisce che «quattro centri di smistament­o, gli hotspot di Pozzallo, Porto Empedocle, Trapani e Lampedusa sono pronti a ospitare circa 1.500 stranieri e che entro la fine dell’anno potranno essere funzionant­i anche Augusta e Taranto portando così a circa 2 mila il numero di migranti da tenere nei luoghi di registrazi­one e identifica­zione». A livello tecnico è dunque garantita l’operativit­à, rimane il nodo politico con il governo determinat­o a non fornire il via libera fino a che l’Ue non comincerà il trasferime­nto dei profughi negli altri Stati e la procedura per far tornare gli irregolari nei Paesi d’origine.

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