Quei francobolli di Andreotti Un tesoro da 100 mila euro
All’asta la collezione del 1870, ultimo anno del potere temporale dei Papi
Appassionato Giulio Andreotti in visita a una mostra di filatelia. Sopra, alcuni dei francobolli messi all’asta:
La lettera del 20 settembre 1870 (ultimo giorno dello Stato Pontificio) con coppia da 10 centesimi;
Prove di impressione dell’emissione definitiva del 1920 da 15 centesimi
Il francobollo da 15 centesimi in una lettera del 1850 per il tramonto dello Stato Pontificio. Molti i suoi saggi storici, fortunati dal punto di vista del successo di vendita (Sotto il segno di Pio IX, La fuga di Pio IX e l’ospitalità dei Borbone, La sciarada di Papa Mastai) sono dedicati a quel periodo.
Ma la sua passione per la filatelia nacque improvvisamente nel 1959, visitando con Giulio Bolaffi la mitica Mostra Filatelica di Palermo del 1959, ancora citata dagli appassionati. Il senatore a vita ammirò la collezione personale di Elisabetta II; un altro «calendario filatelico» tutto di emissioni inglesi e dedicato al 1859. E così decise per la sua personale collezione, imperniata sul suo periodo storico più amato. Ne ricavò anche una riflessione che sottopose in un discorso a «Italia ‘76», l’esposizione mondiale di filatelia di quell’anno: «Penso alle buste bollate alle poste di san Pietro il 20 settembre 1870 e rilevo come, in un giorno drammatico per la città, gli impiegati pontifici restarono al loro posto, in una concezione del servizio pubblico che sarebbe bene far resistere all’usura del tempo».
Ferrario è sicuro che la collezione Andreotti attirerà molta attenzione. A Milano c’è chi parla di un interessamento di Luigi Berlusconi, il giovane figlio del Cavaliere. Il Divo Giulio continua ad affascinare, anche con i suoi francobolli.