Il futuro (e la privacy)
Ma una volta acquistato un drone, che ci si fa ? Anche se nei negozi specializzati si sentono le richieste più strane (come usarlo per imbiancare le pareti di casa), attualmente la gran parte degli Apr sono utilizzati nel tempo libero per scattare foto (selfie compresi) e filmati aerei. «I droni professionali si contano nell’ordine delle centinaia, mentre i droni modello e i droni giocattolo sono decine di migliaia» spiega Luciano Castro, presidente di Roma Drone Expo&Show. Le potenzialità, al netto dei rischi legati alla sicurezza e alla privacy, sono però enormi. Le stime dicono che da qui al 2050 il settore dei quadricotteri creerà in Europa oltre 150 mila posti di lavoro, mentre oggi, in Italia, esistono già circa 500 aziende di settore. Gli Apr sono utilizzati nel cinema e in agricoltura, dalla Protezione Civile e per le riprese sportive (la Sampdoria è stata prima società di calcio a impiegarli negli allenamenti). Secondo un’indagine realizzata da Doxa e Dronitaly assisteremo a forti sviluppi anche in ambiti come fotogrammetria e fotografia, topografia, vigilanza ed edilizia.
La scheda
Drone è una parola inglese che significa «fuco», cioè il maschio dell’ape. Un altro modo di definire i robot volanti è «Aeromobile a pilotaggio remoto», cioè Apr. Le prime sperimentazio ni sono state di tipo militare: i «nonni» dei droni moderni possono essere considerati l’«Aerial target» e la «Bomba volante» che furono testati nel 1916, durante la Prima guerra mondiale. E così è stato fino a metà degli anni 2000, quando una serie di aziende ha cominciato a pensare altre applicazioni per questo tipo di tecnologia. È da qui che sono nati i droni