Corriere della Sera

Bufera sulla Popolare Vicenza Il caso della liquidazio­ne d’oro

Il Tesoro: possibili azioni di vigilanza da parte della Bce

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Claudio Descalzi, ceo Eni

Alessandro Profumo alle prime evidenze e dietro sollecitaz­ione della Vigilanza «ha provveduto alla nomina di un nuovo amministra­tore delegato», Francesco Iorio, «in sostituzio­ne del precedente e rinnovato le prime linee del management», e che l’azione degli ispettori è stata recepita «integralme­nte nella Acconto sul dividendo 2015 di 0,40 euro per azione agli azionisti Eni. Lo ha deliberato ieri il consiglio di amministra­zione. Il dividendo riguarda le azioni in circolazio­ne alla data di stacco cedola del 21 settembre 2015 con messa in pagamento il 23 settembre 2015, come anticipato al mercato il 30 luglio scorso in occasione della pubblicazi­one dei risultati del secondo trimestre. L’acconto sul dividendo è stato deliberato sulla base della situazione contabile della capogruppo Eni spa al semestrale approvata» a fine agosto chiusa con perdite per oltre un miliardo, e «dove i coefficien­ti patrimonia­li sono scesi sotto il minimo dell’8%» in seguito al «disconosci­mento del capitale delle azioni oggetto di finanziame­nto da parte della stessa Vicenza».

Sotto la lente i finanziame­nti per quasi un miliardo erogati ai clienti della banca per l’acquisto di azioni dell’istituto, azioni che non possono però far parte del patrimonio di vigilanza. Contestual­mente, rileva ancora il ministero dell’Economia, sono state avviate misure per rafforzare il patrimonio «quali l’emissione di uno strumento finanziari­o subordinat­o e la delibera di un’operazione di aumento di capitale». Infine Baretta ha sottolinea­to che la cessione dell’ex sede di Bankitalia a Vicenza alla Popolare presieduta da Giovanni Zonin è «stata condotta tramite procedure di vendita con asta rivolte all’intero mercato nazionale» e le procedure «sono state condotte con l’ausilio di un advisor selezionat­o con asta pubblica».

«Un film horror», è stato definito il dossier vicentino dai deputati M5s, mentre il leghista Filippo Busin ha accusato il governo di «vergognosi silenzi». 30 giugno 2015 che chiude con l’utile netto di 3.649 milioni di euro. Intanto il consiglio di amministra­zione Eni ha nominato Alessandro Profumo componente del comitato per le nomine e del comitato sostenibil­ità e scenari. Inoltre, su proposta del comitato per le nomine, il consiglio ha modificato l’orientamen­to sul cumulo delle cariche degli amministra­tori in altre società, diminuendo il limite massimo di incarichi non esecutivi.

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