Corriere della Sera

L’INTERVISTA VINCENZO NIBALI «Ho sofferto troppo Non sono mai stato così cattivo come ora»

Vince la Bernocchi, adesso punta ai Mondiali

- Marco Bonarrigo

Come un qualunque gregario, Vincenzo Nibali si è guadagnato sul campo il pass per i Mondiali di Richmond. Secondo mercoledì alla Coppa Agostoni, ieri il siciliano ha trionfato nella Bernocchi, mostrando un’incontenib­ile veemenza agonistica. E alla fine ha espresso una dedica per lui inedita: «A mio padre Salvatore che mi ha aiutato a ritrovare serenità in giorni difficili». Giorni così difficili? «Mesi difficili. E un picco di tensione quasi insostenib­ile dopo la Vuelta. Sono scappato in Sicilia, dai miei. Ora sono più sereno e più cattivo di prima».

Tutto è cominciato questo inverno?

«La vittoria al Tour 2014 mi ha messo in crisi. Il tira e molla sulla licenza Astana mi ha logorato»

Si è esposto in prima persona per la squadra.

«No. L’ho fatto per me stesso e per il mio gruppo. Non lottavo contro la federazion­e: le sue regole vanno rispettate».

Lei era l’atleta più rilassato del mondo, che si addormenta­va subito dopo la corsa.

«Scordatevi quel Nibali. In Francia ho pagato lo stress. Ma è un fallimento il quarto posto al Tour?»

E le polemiche per il Nibali «sleale» che attacca Froome azzoppato da un incidente meccanico?

«Froome mi ha insultato per distoglier­e l’attenzione dal suo cedimento su Quintana. Io ho attaccato sulla Croix de Fer, come da programma. Aveva 7’ di vantaggio su di me: non era lui il mio obbiettivo».

E la Vuelta? Espulso subito per traino dall’ammiraglia.

«Traino? Era un “bidon collé”. Attaccarsi alla borraccia quando te la passano si fa sempre dopo le cadute. Potevano penalizzar­mi. Mi hanno squalifica­to. E io zitto e muto. Ma dentro ero incazzato nero». Con se stesso? «Con chi non si è preso le sue responsabi­lità». Il nome? «Non lo farò mai. Un tecnico che doveva solo dire: è anche colpa mia».

Non scontato il suo «miracoloso» rientro dopo la caduta ai Mondiali del 2013?

«Falso. A Firenze non avevo nemmeno l’ammiraglia vicina. Avrò fatto un piccolo tratto in scia, ma in salita. Capirai che guadagno».

I trionfi di Aru a Giro e Vuelta hanno scatenato i critici: il sardo sa farsi amare dai gregari, Nibali no. È un isolato.

«Vivete con noi in corsa o nei bus? Io i miei compagni li ho sempre rispettati, dando loro il giusto merito. Ho un carattere più chiuso. Ma fare gruppo è più facile quando, come Aru,

Ho passato mesi difficili ero teso sono fuggito in Sicilia dai miei mi ha fatto molto bene La vittoria al Tour mi ha messo in crisi, il tira e molla sulla licenza Astana mi ha logorato

In azzurro Vincenzo Nibali, 30 anni, ha vinto ieri la Coppa Bernocchi (Epa)

corri con una squadra al 90 per cento italiana. Io al Tour avevo quasi tutti compagni stranieri: comunicare con i kazaki è un’impresa».

Stando a quello che scrivono sui social network, alcuni suoi compagni italiani non le sono molto vicini.

«Siamo nelle stanze e nelle stesse corse ma quando si tratta di postare su Twitter qualcuno di loro vede cose diverse dalle mie. Mai abusare dei social».

Cassani ha detto: «Nibali mi ha convinto con parole e fatti. Non posso non portarlo ai Mondiali».

«Felice di essere a disposizio­ne della squadra. Il percorso

mi si addice poco ma posso fare molto per i compagni, magari con una fuga da lontano. A vincere penserò a Rio». L’attira molto l’Olimpiade? «Un sogno». La prova olimpica in linea è il 5 agosto. Data complicata.

«Il passaggio più semplice sarebbe il Tour. Però al Giro d’Italia manco da due anni e quindi nel 2016 voglio tornarci. C’è anche l’ipotesi che Aru faccia il Tour: Fabio ed io abbiamo parlato tante volte di questo progetto e presto lo definiremo. Perché noi due ci parliamo. E ci stimiamo».

Io isolato? Sono chiuso Per Aru più facile, ha corso con un’Astana quasi tutta «italiana»

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy