Corriere della Sera

Rugby, il paradiso (economico) degli orchi Scatta la Coppa del Mondo: grandi affari e atleti immagine come il gigante Nadolo

- Domenico Calcagno

DAL NOSTRO INVIATO

L’impatto previsto sul prodotto interno lordo della Gran Bretagna sarà superiore al miliardo e mezzo di euro, ma l’impatto che preoccupa gli inglesi è quello che potrà avere Nemani Nadolo sulla difesa della squadra di Sua Maestà questa sera a Twickenham, nella partita che aprirà l’ottava Coppa del Mondo di rugby. Nadolo è un’ala figiana di 140 chili che gioca in Nuova Zelanda e nel suo ruolo, fino a una ventina di anni fa, potevi trovare uomini che pesavano esattament­e la metà.

Dal primo orco di soprannome e di fatto, quel Sebastien Chabal che nel 2007 fece perdere la testa alla Francia (un fuscello rispetto a Nadolo con i suoi 118 chili), i rugbisti sono diventati più grandi, più grossi, più veloci. E il rugby un’azienda in continua espansione. Non si sa ancora se la Coppa inglese Al lavoro Nemani Nadolo, ala delle Figi, si prepara per la sfida con l’Inghilterr­a (Reuters) sarà la più bella, si sa già che sarà la più ricca. I numeri base: 48 partite in 13 stadi, 2,4 milioni di biglietti venduti, 203 Paesi collegati (compresa la Cina), oltre 450 mila tifosi-turisti che spenderann­o un miliardo e 300 mila euro, un guadagno netto per la Rugby World, la federazion­e internazio­nale, di 206 milioni di euro contro i 110 del Mondiale di 4 anni fa in Nuova Zelanda e i 167 di quello francese del 2007, fino a ieri considerat­a la Coppa perfetta.

Tutto questo bendidio è fondato su chi va in campo, sui Nadolo e sugli altri orchi corazzati (l’australian­o Skelton, il francese Atonio) che hanno trasformat­o il rugby in uno sport eternament­e sospeso tra bellezza (dei gesti, delle strategie) e brutalità. Ogni partita sarà una piccola guerra, combattuta nel rispetto delle regole (gli arbitri hanno potere assoluto e nessuno si permette di dire beh) e correndo rischi seri perché placcare Nadolo è come placcare un treno, per di più molto veloce.

E in mezzo a tutto questo, all’orgoglio e all’arroganza inglese che ha già scatenato una bufera con gli All Blacks per la hakarena, una haka eseguita come la macarena da Dawson, ex nazionale della Rosa. In mezzo alle montagne di sterline e ai superuomin­i, c’è anche l’Italia, che inizia il suo Mondiale domani contro la Francia e senza Sergio Parisse, il suo capitano e molto altro. Sarà durissima, ma prima c’è la cerimonia nel Tempio e Inghilterr­a-Figi: Nadolo contro 82.515 inglesi. Dovessero vincere i figiani a Lancaster, il c.t. dei bianchi, resterebbe un’unica via di salvezza: espatriare. Il più in fretta possibile.

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