Corriere della Sera

Vettel all’attacco A Singapore la Ferrari sogna il terzo sigillo

- D. spa.

In rosso Sebastian Vettel (Colombo)

Le luci dei grattaciel­i splendono un po’ meno, gli incendi appiccati nei boschi di Sumatra hanno sporcato lo skyline di Singapore. Nonostante l’allarme smog per Vettel il Gp in notturna nella «Montecarlo d’Asia» resta una tappa «magica». Qui ha vinto tre volte di fila dal 2011 al 2013 con la Red Bull e pure in una stagione storta come è stata la sua l’anno scorso è riuscito ad arrivare secondo davanti a Ricciardo. Con un curriculum così l’idea di un altro scacco matto alle Mercedes gli sarà sicurament­e passata nella testa. Ma certi sogni è meglio tenerseli per sé. «Mi piace la pista, una delle più difficili del campionato. Qui sono sempre andato forte: il circuito è unico, molto dipende dal feeling con la macchina e dalla fiducia ed è questo che fa la differenza a Singapore». La Ferrari, dopo aver introdotto un motore più potente a Monza, ha lavorato sull’aerodinami­ca portando un pacchetto ad alto carico: le caratteris­tiche del tracciato cittadino, infatti, sulla carta sono favorevoli alla Rossa. Più della velocità contano trazione, frenata e la gestione delle gomme. La SF15-T ha dimostrato di essere molto gentile con le soft e le supersoft che la Pirelli ha scelto per il week end. Il caldo, infine, potrebbe essere un vantaggio per gli uomini di Arrivabene. L’obiettivo dichiarato è salire sul podio, se Hamilton e Rosberg poi dovessero avere delle noie Vettel e Kimi sono pronti ad approfitta­rne. Mentre il Mondiale si avvia verso la conclusion­e con Hamilton saldamente in testa, Seb oltre a tracciare un bilancio della sua vita in rosso detta la linea per i prossimi Gp: «Dobbiamo attaccare sempre e non ignorare nessuna possibilit­à: finora siamo stati competitiv­i più o meno ovunque e non abbiamo avuto picchi negativi, a parte Silverston­e dove comunque sono riuscito a salire sul podio». Poi il quattro volte campione del mondo commenta il divorzio fra Red Bull e Renault: «È triste. Anche se ora la gente lo dimentica la Renault ha fatto grandi cose per la F1. Spero rimanga».

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