La scelta gay di Ellen
«Mi batto per i diritti civili con Julianne Moore Il mio coming out è stata una sfida a Hollywood» «Freeheld», dramma su una coppia lesbica, prodotto e interpretato da Page
Mi sono confessata al pubblico senza paura di perdere ruoli Ora difendo un film che potrà trovare un suo spazio nei multiplex ancora infestati da supereroi
«Freeheld è un dramma e non certo solo una vicenda d’amore profondo e romantico tra due donne». Ellen Page sbarca al Toronto International Film Festival che nel 2007 la lanciò con Juno con una storia forse ancora più forte. Che va oltre l’amore lesbico. Una storia vera, densa di sofferenza. Quella di Laurel Hester (Julianne Moore), poliziotta malata di un tumore incurabile in lotta contro il sistema per garantire alla compagna (Ellen Page), più giovane di lei di 18 anni, i suoi benefit pensionistici.
L’attrice canadese, classe 1987, ha talmente creduto in Freeheld da produrlo, oltre che interpretarlo. Il film, diretto da Peter Sollett, è destinato a fare il giro dei Festival, prima di uscire entro l’anno sugli schermi del mondo, in vista delle future nomination a Oscar e Golden Globe.
«Questo film non è soltanto una love story tra due donne, ma è una vicenda basata su pagine di cronaca e che al centro ha una seria battaglia per i diritti civili. È stato impegnativo affrontare la trasformazione e la devastazione del corpo. Poi la lotta per far sì che la pensione passi alla mia compagna che incontra ostacoli di ogni sorta» spiega Julianne Moore. Felice che questa pellicola possa rappresentare un nuovo inizio nella lotta delle donne per i loro diritti. «Il pubblico maschile e la comunità gay nel 1993 hanno avuto il loro film in Philadelphia con Tom Hanks, le donne ora hanno il loro Freeheld scritto, tra l’altro, da Ron Nyswaner, che fu l’autore proprio del copione di Philadelphia, uno dei film più forti e significativi su un amore diverso e che ha dato il via, dallo schermo alla vita, a tanti cambiamenti del nostro tempo».
Nella vita Julianne Moore è felicemente sposata con il regista Bart Freundlich e madre di due figli. «Sono fierissima di aver vissuto questo film con un cast straordinario — spiega —. Dove Steve Carell è un attivista dei movimento lesbo e gay. Alla base di Freeheld c’è un documentario dallo stesso titolo che ha vinto un premio Oscar affrontando la storia tra la poliziotta del New Jersey e la sua compagna».
Julianne Moore non trova la forza di sorridere. Si fa pensierosa: «Il mondo, il rapporto tra sessi, la società sono in piena trasformazione e il film arriva sugli schermi dopo che nel giugno di quest’anno la Corte Suprema degli Stati Uniti ha stabilito che i diritti di matrimonio sono garantiti anche alle coppie dello stesso sesso. La vicenda di Laurel Hester e di Stacie Andree, fatta di battaglie civili e di una profonda ricerca e accettazione della propria identità, continuerà a essere basilare nei suoi temi semplici, universali. Basati sul diritto di amare le persone che si scelgono e di lottare per i diritti sociali e civili di un legame» spiega l’attrice che quest’anno ha conquistato l’Oscar.
Quella di Julianne è una lunga carriera ricca di interpretazioni ogni volta diverse. «Ma mai mi era accaduto di aderire a un personaggio femminile che scopre anche nella devastazione della malattia la forza per garantire sicurezza alla sua compagna di vita. Freeheld non affronta in primis il potere dell’amore, ma le pressioni che ostacolano, che cancellano il rispetto per chi non vive, secondo le opinioni altrui, in modo regolare. Ho due figli ancora molto giovani, ma anche con le storie che scrivo e disegno, cerco ogni giorno di insegnargli l’uguaglianza nelle diversità. Nulla oggi è importante come la lotta contro ogni discriminazione e intolleranza».
Nel film, Laurel e Stacie sono due persone ordinarie. Non vogliono a priori consensi unanimi ma spiegano come l’amore, in qualsiasi forma, è il momento centrale di ogni vita umana.
«Io ho fatto pubblicamente coming out con assoluta onestà — aggiunge Page —. Senza nessuna paura di perdere ruoli e film a Hollywood. Avere nel cast del film oltre a Julianne, Steve Carell e Michael Shannon ha significato per tutti noi battersi per un film che potrà trovare un suo spazio nei multiplex infestati da supereroi».