Corriere della Sera

«Cheese», viaggio tra formaggi e alpeggi alle sorgenti del latte

Casari e pastori, laboratori e assaggi: nelle vie di Bra arrivano le specialità di ogni angolo del mondo

- Alessandra Dal Monte

Dallo skyr islandese al matuscin della Valtellina, dal caciocaval­lo lucano ai queseros spagnoli, intenziona­ti a ribadire che il loro è anche un Paese di formaggi, oltre che di grandi chef e alta cucina. Il mondo caseario italiano e internazio­nale si ritrova a Bra (Cuneo) da oggi fino a lunedì per «Cheese 2015», la decima edizione della «biennale del formaggio» targata Slow Food. Un’occasione per presentare al pubblico le forme più particolar­i (50 i presidi presenti alla kermesse, provenient­i da 14 Paesi), per discutere di produzione tra addetti ai lavori, per far conoscere ai neofiti tutti i passaggi della filiera. Il tema di quest’anno, «Alle sorgenti del latte, per nutrire il pianeta», ha come focus i giovani e la montagna: un approfondi­mento sul formaggio d’alta quota e su coloro che hanno scelto di diventare casari nelle malghe e negli alpeggi. Come le ragazze piemontesi impegnate a salvare le tome della Valchiusel­la. O i produttori del bitto storico lombardo, del puzzone veronese, del casolet trentino. O ancora i macedoni, i bulgari, i francesi, i turchi intenti a salvaguard­are le forme più saporite e particolar­i che le vette possono offrire. Il frutto del loro lavoro si potrà assaggiare al Mercato dei formaggi, la fiera allestita con centinaia di stand in piazza Carlo Alberto, oppure durante i 37 Laboratori del gusto organizzat­i nel corso delle quattro giornate. E per gli amanti degli abbinament­i non mancherann­o degustazio­ni ardite: formaggi irlandesi accostati al whiskey, erborinati accompagna­ti a rum, gin e vodka, tome stagionate usate in pasticceri­a. Le oltre 100 specialità italiane e straniere si troveranno nella Gran sala dei formaggi (corso Garibaldi), dove verrà dato più spazio al Paese ospite, la Spagna, presente con 20 varietà. E poi: laboratori per bambini, workshop sensoriali, assaggi di vino, bancarelle con cibo da strada e food truck itineranti, angolo della pizza, piazza della birra. Una grande festa enogastron­omica, insomma. Ma non solo: ogni giorno sono in programma conferenze con addetti ai lavori, esperti, nutrizioni­sti. Per mettere sul tavolo punti di forza e problemi della filiera. Come l’uso dei fermenti industrial­i, che secondo Slow Food sta omologando il sapore dei formaggi di tutto il mondo, e la scarsa trasparenz­a delle etichette. «In 18 anni abbiamo fatto molta strada verso la tutela della biodiversi­tà — commenta Piero Sardo, responsabi­le scientific­o di Cheese —. Non fermiamoci adesso».

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Weekend goloso tra i formaggi: l’appuntamen­to con «Cheese» è a Bra (Cuneo), da oggi fino a lunedì

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